PALMA DI MONTECHIARO – È iniziato ieri, davanti al giudice monocratico Alessandra Croce in un’aula del Tribunale di Agrigento, il processo per la morte del piccolo Pietro Arancio, morto per arresto cardiocircolatorio provocato da annegamento nel luglio del 2016 a soli 6 anni e che vede imputate per omicidio colposo le zie del bambino, Filippa e Vincenza Arancio, alle quali era stato affidato dai genitori per trascorrere qualche ora al mare.
La tragedia si consumò nella frazione di Ciotta, nel comune di Palma di Montechiaro (in provincia di Agrigento), quando il piccolo è stato trovato galleggiante e senza vita. Ad accorgersi del corpicino era stato un bagnante che aveva lanciato l’allarme. Ma nonostante il tempestivo arrivo dei soccorsi, per il piccolo Pietro non c’era stato niente da fare.
Ora i genitori si sono costituiti parte civile. Il processo, però, pare sia stato già rinviato al prossimo 3 dicembre dinanzi a un nuovo giudice, visto che il magistrato Alessandra Croce a breve si trasferirà in un altro tribunale.
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