MESSINA – Nove anni fa la Sicilia assisteva a uno degli eventi più tragici degli ultimi anni: la terribile alluvione che colpì la provincia di Messina la notte dell’1 ottobre del 2009, responsabile della morte di 37 persone e di danni ingenti a persone, strutture e aree pubbliche.
Ancora oggi le immagini di quelle scene apocalittiche sono impresse nella mente di migliaia di siciliani e di italiani e tutti le ricordano come se l’alluvione si fosse verificata ieri.
Il nubifragio di quella fatidica notte provocò lo straripamento dei corsi d’acqua e diverse frane. Fango, detriti e acqua ricoprirono le strade del Messinese, distruggendo case e stroncando le vite di numerose persone, trascinate via senza possibilità di salvarsi.
I comuni più colpiti furono quelli di Scaletta Marina, Giampilieri, Altolia, Santo Stefano di Briga e Molino, ma i danni non mancarono neanche nel resto della provincia messinese e nel resto della Sicilia orientale.
Ancora oggi continuano i dibattiti sulle responsabilità delle autorità in quella tragedia, per la quale la procura di Messina aprì un’inchiesta per disastro colposo, conclusosi poi con 3 condanne, sui ritardi nella ricostruzione delle abitazioni degli sfollati e degli edifici colpiti dal nubifragio, sui risarcimenti previsti per gli alluvionati e sulla mancanza di misure preventive efficienti per prevenire ulteriori episodi simili.



