PALERMO – Sulla mera logica dei numeri e dei tagli, ha prevalso, ancora per un triennio, la logica sociale della protezione della salute. La VI Commissione legislativa dell’Ars ha approvato il Piano di rimodulazione della rete ospedaliera, con una risoluzione che pone al primo punto il mantenimento dei 9 ospedali (i presidi di Ribera, Niscemi, Giarre, Leonforte, Barcellona Pozzo di Gotto, Ingrassia, Scicli, Noto e Salemi) che entro il 2017 sarebbero divenuti ospedali di comunità, con la conseguente perdita di posti letto per acuti.
Hanno fatto breccia le istanze dei territori (e la vastità del bacino d’utenza dei 9 ospedali), ben supportate dai politici locali e dai referenti regionali.
In qualche modo è stata accolta anche la proposta di quelle forze sindacali, come l’ANAAO, che hanno sempre ritenuto improvvido desertificare aree di territorio, con la conseguente riduzione di posti letto ospedalieri, senza programmare adeguate alternative per il servizio ai cittadini e per la salvaguardia dei posti di lavoro.
L’ANAAO-ASSOMED Sicilia non può fare a meno di allertare l’opinione pubblica, gli operatori sanitari e le forze politiche, sulle ricadute che queste decisioni hanno e avranno sui livelli essenziali di assistenza nella Regione ed è per questo che continuerà a chiedere con forza al Governo regionale e alla VI Commissione dell’Ars, che quanto stabilito nella risoluzione e accettato dall’assessore regionale alla Sanità, sia messo in atto al più presto.
I segretario regionale dell’Anaao-Assomed Sicilia, Pietro Pata, ha inviato una nota all’assessore Lucia Borsellino, alla VI Commissione dell’ARS e per conoscenza al ministro della Sanità, contenente una serie di richieste dettagliate :
• Gli ospedali riuniti non sono punti di forzi ma punti di debolezza, se si mantiene l’attuale esiguità degli organici della dirigenza medica e sanitaria, assolutamente non in grado di fornire, in molti presidi ospedalieri, assistenza H24, se non violando gravemente le norme contrattuali sui riposi, con carichi di lavoro che metteranno a forte rischio la salute dei cittadini;
• Occorrerà vigilare, ora che la rete ospedaliera viene rimodulata, affinché in tutte le aziende sanitarie territoriali e ospedaliere, siano celermente rideterminate le piante organiche del personale dirigente e sanitario, ed entro un ragionevole termine, si riprenda l’attività concorsuale. Nelle more bisogna che vengano immediatamente prorogati tutti gli incarichi a tempo determinato che, in atto, consentono di mantenere i livelli essenziali di assistenza nelle strutture pubbliche;
• Il costo dell’assistenza ospedaliera ricadrà sulla Regione Sicilia per la mancata riduzione dei “viaggi della speranza”; in altri termini o si garantiranno elevati standard con reale efficienza funzionale degli ospedali o la Regione pagherà due volte, accendendo mutui sempre più onerosi che pagheranno tutti i cittadini;
• Spesa farmaceutica: la Regione ritarda l’introduzione di farmaci “innovativi” per molte patologie; in quest’ultimo periodo dell’anno, in molti ospedali mancano farmaci essenziali e reattivi per esami. Non è quindi fondamentale garantire solo il posto letto, ma anche curare il ricoverato.