Trivellazioni: Crocetta diserta l’Ars e l’opposizione sbotta: “Senza rispetto”

Trivellazioni: Crocetta diserta l’Ars e l’opposizione sbotta: “Senza rispetto”

PALERMO – Doveva essere il giorno dell’atteso confronto a Sala d’Ercole tra i deputati regionali e il presidente della Regione Rosario Crocetta e invece è saltato tutto. Come ormai prassi consolidata il governatore ha disertato l’aula e ha mandato avanti i suoi assessori, proprio sulla discussione del contestatissimo protocollo d’intesa siglato con Assomineraria per l’utilizzo delle trivelle nel canale di Sicilia.

Al suo posto il neo (si fa per dire) assessore – nonché vicepresidente della Regione – Mariella Lo Bello che ha tenuto botta alle durissime contestazioni dei deputati d’opposizione. Valentina Zafarana, capogruppo del Movimento 5 Stelle all’Ars, ha detto che “Crocetta ha firmato degli accordi con Eni e Assomineraria passando sopra le nostre teste e quelle dei siciliani”.

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Anche Marco Falcone è andato giù duro: “L’assenza di Crocetta è l’ennesimo gesto di sufficienza e sfregio nei confronti dell’assemblea e dei cittadini su un tema tanto importante, sentito e dibattuto dalla popolazione siciliana. L’autorevole presenza in sala d’Ercole della vicepresidente Mariella Lo Bello non colmerà il grave gap dato dall’assenza del governatore, probabilmente preoccupato dalle accese critiche di molti esponenti del suo Pd sull’operazione trivelle. Dal Bis al Ter poco sembra dunque essere cambiato. La maggioranza non è stata affatto ricompattata e Crocetta continua a non ricordare che un presidente ha il dovere di presentarsi di fronte al parlamento per spiegare le proprie scelte ed assumersi le proprie responsabilità”.

In effetti il fronte del Pd non appare compatto sul tema delle trivellazioni. Alcuni componenti democratici come Mariella Maggio, Giovanni Panepinto, Fabrizio Ferrandelli, Marika Cirone, Antonella Milazzo e Giuseppe Arancio avevano sostenuto la mozione pentastellata per bloccare le trivelle.

In più acque agitate anche all’interno della commissione Ambiente. È venuto nuovamente meno il numero legale per il voto alla proposta di referendum che va contro le trivellazioni e per fermare, quindi, gli effetti dell’articolo 38 dello Sblocca Italia. Per il deputato 5 stelle Trizzino e presidente della commissione si tratta di “schizofrenia”.

“Soltanto una settimana fa, – afferma Trizzino – gli stessi deputati che oggi hanno fatto mancare il numero legale per la votazione, inveivano e protestavano contro questo articolo folle, indignandosi per l’atteggiamento favorevole del governo regionale nei confronti delle ditte petrolifere. Cosa sarà successo nel frattempo non è dato sapersi: ad esempio Ferrandelli dovrebbe spiegarci se le sue azioni contro le trivelle sono eseguite da cittadino singolo o per conto del suo gruppo politico, il Pd, che invece non ha assunto una posizione univoca e sicuramente non apertamente contraria all’articolo dello Sblocca Italia”.

In aula la vicepresidente Lo Bello ha spiegato che “sulle autorizzazioni in mare la Regione non ha alcuna competenza per il resto e da anni la Sicilia discute dell’oro di sotto, cioè il petrolio, e quello di sopra, cioè l’energia solare. Da trent’anni Eni, Edison e Irminio operano sul nostro territorio per ricerche ed estrazioni di petrolio, con autorizzazioni decennali. L’ultimo rinnovo è stato dato nel maggio del 2013 per i prossimi dieci anni”.

“Sulle piattaforme a mare – ha aggiunto – che ripeto non riguardano la Regione che esprime solo pareri, la legge “Sblocca Italia” prevede che anche per le ricerche in terra in caso di mancata risposta della Regione le competenze vadano al ministero. Detto, questo, il governo Crocetta si è impegnato in questa direzione: a nuove autorizzazioni, ma nell’accordo con l’Eni che salverà migliaia di posti di lavoro”.

Poi la Lo Bello ha garantito le convergenze parallele tra sviluppo e tutela dell’ambiente. Stesso leit motiv del presidente della commissione Attività Produttive Bruno Marziano: “La costruzione delle piattaforme non crea alcun impatto di natura ambientale, e anzi può ridare vita al nostro settore metalmeccanico. Il protocollo d’intesa sottolinea le prerogative e l’autonomia dell’assemblea ed è assolutamente trasparente. Tutte le attività che le società vogliono avviare sono messe nero su bianco”.

La seduta è stata rinviata al prossimo martedì e si attenderà il ritorno di Crocetta per avere un dibattito più approfondito.