Smog, surriscaldamento globale, accordi internazionali e riunioni d’emergenza continue: l’inquinamento dell’aria è uno dei problemi più gravi con il quale la popolazione mondiale deve confrontarsi ogni giorno.
È risaputo che un’aria povera di ossigeno e ricca di anidride carbonica nuoce gravemente alla salute (può infatti compromettere il corretto funzionamento delle vie respiratorie), ma le rivelazioni di un nuovo studio scientifico sugli effetti dell’inquinamento dell’atmosfera sulle capacità cognitive e intellettuali dell’essere umano sono decisamente sconvolgenti.
Secondo quanto affermato da un gruppo di ricercatori statunitensi e cinesi, infatti, vi sarebbe un legame diretto tra l’inquinamento atmosferico e le capacità linguistiche e matematiche di ciascun individuo.
L’ipotesi degli scienziati sarebbe il risultato di un test che ha coinvolto più di 25mila persone, residenti in diverse aree della Cina, rientrante tra i Paesi in via di sviluppo, tra il 2010 e il 2014.
I risultati dell’esperimento, pubblicati lo scorso lunedì sulla rivista scientifica statunitense “Proceedings of the National Academy of Sciences”, avrebbero confermato l’impatto negativo del contatto continuo e diretto con aria contaminata: infatti, le capacità intellettive dei soggetti sarebbero risultate tanto inferiori quanto più frequente è la loro esposizione agli agenti inquinanti. Anche se la ricerca non avrebbe permesso ancora di stabilire un rapporto causa-effetto tra inquinamento e riduzione delle competenze cognitive, la correlazione tra le due cose sembra essere abbastanza evidente.
Oltre ad aumentare il rischio di infarti, cancro e malattie cardiache o respiratorie, l’inquinamento dell’aria avrebbe anche degli effetti sulla capacità di gestire il linguaggio e di riflettere. Il danno sarebbe più evidente negli anziani, particolarmente sensibili alle conseguenze dell’elevata quantità di anidride solforosa, anidride carbonica e biossido di azoto nell’aria. In età avanzata, per gli scienziati che hanno condotto lo studio, l’inquinamento potrebbe perfino aumentare il rischio di demenza.
Secondo i risultati del test, la reazione alle sostanze nocive nell’aria non sarebbe influenzata solo dall’età del soggetto che vi si espone, ma anche dal sesso: gli individui maschi, infatti, sembrerebbero essere maggiormente colpiti dalla “riduzione” delle facoltà intellettive provocata dall’inquinamento atmosferico.
Queste informazioni allarmanti hanno avuto l’effetto di una vera e propria “bomba” non solo per la comunità scientifica, ma anche per media e social, che tornano a discutere di sostanze nocive nell’atmosfera e rispetto dell’ambiente, con particolare attenzione ad accordi internazionali e provvedimenti ad hoc nelle singole nazioni.
A rendere la notizia più rilevante ci sono anche i dati preoccupanti presentati dalla WHO (World Health Organization – Organizzazione Mondiale della Sanità): sarebbero ben 4,2 milioni le morti premature dovute all’inquinamento atmosferico nel mondo. Inoltre, la quasi totalità della popolazione globale (91%) vivrebbe in aree in cui la qualità dell’aria non rispetta gli standard internazionali stabiliti dalla WHO.
Se è vero che la situazione risulta più drammatica nei Paesi in via di sviluppo (in particolare in Cina e India), bisogna precisare anche che la condizione dell’Italia non è da sottovalutare: infatti, il rapporto “La sfida della qualità dell’aria nelle città italiane”, relativo all’anno 2017, ha rivelato che nella nostra penisola circa 90mila decessi ogni anno sarebbero da attribuire a complicazioni dovute alla pessima qualità dell’aria.
Il problema risulta quasi insostenibile in alcune aree, come la Pianura Padana, le aree metropolitane di Roma e Napoli e la Sicilia sud-orientale, dove l’intensa attività industriale contribuisce a peggiorare gli effetti di un disagio diffuso in tutta l’isola.
Da anni si discute della pericolosità dell’inquinamento atmosferico per la salute e dei piccoli accorgimenti che ognuno potrebbe utilizzare per migliorare la situazione. Forse, però, sapere che l’aria contaminata accelera anche il processo di invecchiamento della mente offrirà uno stimolo in più alla popolazione per reagire e ottenere così un’aria più respirabile e uno stato fisico e mentale migliore.
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