La violenza sulle donne e il sequestro di persona: migranti Diciotti “contesi” tra scafisti e Salvini

La violenza sulle donne e il sequestro di persona: migranti Diciotti “contesi” tra scafisti e Salvini

CATANIA – Il viaggio della speranza, l’impossibilità a scendere per 5 giorni, poi l’agognata discesa a terra. Sono i tre passaggi di quanto successo ai migranti soccorsi dalla nave Diciotti della Guardia Costiera di Catania e che, inevitabilmente, non poteva che avere dei risvolti.

Da un lato quello che vede il ministro degli Interni, Matteo Salvini, accusato di sequestro di persona, arresto illegale e abuso d’ufficio. Dall’altro, quello legato alle indagini per risalire a chi abbia consentito il viaggio della speranza.

Un viaggio contornato da momenti difficili, specie per le donne, alcune delle quali avrebbero subito atti di violenza.

Per questo, la polizia sta eseguendo quattro decreti di fermo nei confronti di tre cittadini egiziani e uno del Bangladesh, ritenuti presunti scafisti che hanno condotto l’imbarcazione con a bordo gli immigrati.

A loro carico, l’accusa di associazione per delinquere finalizzata alla tratta di persone, favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, violenza sessuale e procurato ingresso illecito.

Foto Ansa