RAGUSA – Una storia incredibile, una storia di un ragazzo che grazie alle sue emozioni è nato di nuovo.
Andrea Caschetto è nato il 23 aprile del 1990 a Ragusa, all’età di 15 anni viene operato alla testa, a causa di un tumore al cervello. Un’operazione che per lui rappresenterà la sua salvezza. Poi, però, dopo l’intervento, i suoi ricordi sono cominciati a diventare un po’ offuscati e confusi.
Andrea, infatti, racconta: “I ricordi più nitidi sono quelli prima dell’operazione, quindi prima dei 15 anni ricordo tantissime cose molto bene, un po’ come i nonnini con l’Alzheimer”.
Infatti, il ragazzo oggi 28enne, dopo l’operazione ha avuto una riduzione delle sue capacità mnemoniche. Però, un giorno, qualcosa è cambiato, una scoperta gli ha cambiato la vita:
“All’età di 19 anni ho fatto il mio primo viaggio in Sudafrica, in un orfanotrofio. Al momento del ritorno, come per magia, ricordavo tutti i bambini con cui avevo giocato, le esperienze che avevo fatto. Allora la domanda che mi sono fatto è stata perché di questo viaggio ricordo tutto, invece degli altri non ricordo niente?”
Continua Andrea: “Così, dopo varie ricerche, ho fatto una scoperta importantissima. Infatti, tutto ciò che tocca fortemente le emozioni passa automaticamente dalla memoria a breve termine a quella a lungo termine”.
Quindi, tutto ciò che dopo l’operazione lo tocca fortemente nei sentimenti e sensazioni fa sì che quest’ultimo diventi un ricordo nitido e a lungo termine.
Probabilmente perché qualche bambino ha lasciato una traccia indelebile: “Ho tantissimi piccoli che mi hanno lasciato un ricordo incancellabile, ma un bambino, che era il più felice di tutti, me ne ha lasciato uno fortissimo. Io dico di vedere Dio negli occhi dei bambini, ma in quelli suoi vedevo un olimpo, vedevo tantissimi dei. Così ho chiesto perché fosse così felice e mi rispose che lo era perché era stato adottato e perché l’indomani avrebbe conosciuto per la prima volta mamma e papà”.
Ma, la storia incredibile di Andrea Caschetto non finisce qui. Infatti, il ragusano, ha avuto la possibilità di fare un discorso davanti alla platea delle Nazioni Unite, nella sala dell’Assemblea Generale.
“L’esperienza all’Onu è stata incredibile, poiché, dopo aver fatto il mio discorso sulla felicità, ho avuto la standing ovation di tutte le persone davanti a me e poi mi sono messo a correre davanti a loro. Il ricordo è molto forte, in quanto aver avuto la prima standing ovation all’Onu vale più di ogni altro premio“.

Andrea, dopo aver iniziato questo percorso di emozioni, è stato considerato l’Ambasciatore del sorriso, un portatore sano di felicità. Ma, non solo. Ha scritto anche due libri: “Come se io fossi te” e “Dove nasce l’arcobaleno”.
Così, non può mancare un occhio al futuro: “In questo momento viaggio moltissimo, perché per me viaggiare è motivo di vita, di felicità, non c’è nulla che mi possa dare gioia che viaggiare, conoscere e scoprire il mondo. In futuro sarà quello di voler fare, anzi di voler essere un bravo papà e di fare crescere i bambini, magari adottati”.



