Lo compro nuovo? No, meglio di seconda mano: boom del mercato dell’usato in Sicilia

Lo compro nuovo? No, meglio di seconda mano: boom del mercato dell’usato in Sicilia

PALERMO – Chi non vorrebbe acquistare un oggetto utile a metà del suo prezzo originale? Tempo fa, una cosa del genere era possibile, con un po’ di fortuna, solo nel tanto atteso periodo degli sconti. Oggi, invece, esiste un’alternativa: comprarlo di seconda mano.

Non importa che sia stato di un precedente proprietario, che presenti qualche piccolo segno di usura (qualora ciò accada) o che abbia qualche anno in più del previsto: se funziona e costa la metà, allora probabilmente si tratta di un buon affare.

Sembra che lo pensino migliaia di persone in tutto il mondo, che per l’acquisto di alcuni beni, principalmente veicoli e oggetti tecnologici, preferiscono ricorrere al mercato dell’usato piuttosto che spendere una cifra elevata per acquistare articoli “di prima mano”, ottenendo un risultato considerato appena migliore.

La Sicilia non rimane certamente indietro per quanto riguarda questa nuova “moda“: secondo quanto rivelato dall’Osservatorio Second Hand Economy, condotto da DOXA per il sito di e-commerce Subito, il fatturato del mercato dell’usato in Italia costituirebbe l’1,2% del Pil (circa 21 miliardi di euro) e in Sicilia avrebbe superato la cifra esorbitante di 1,5 miliardi di euro.

Solo nel 2017, quasi la metà della popolazione siciliana (circa il 40%) ha comprato o venduto oggetti usati. Questo dato piazza la Sicilia al quarto posto in Italia (e al primo nel Mezzogiorno) per popolarità del mercato dell’usato, subito dopo la Lombardia, la Toscana e l’Emilia-Romagna.

Se si considera il guadagno medio pro capite per i venditori, la Sicilia, con il suo guadagno medio di 1.090 euro, sale in terza posizione, superata solo da Toscana (1.802 euro) e Lombardia (1.289 euro).

La provincia più “attiva” nella compravendita di oggetti di seconda mano, almeno secondo i dati emersi dall’analisi della piattaforma di Subito.it, sarebbe il capoluogo regionale, Palermo. Questa provincia da sola sarebbe infatti “responsabile” del 36,7% degli annunci (dati relativi allo scorso anno). Segue a poca distanza la città di Catania con il suo 31,1%.

Decisamente più bassa la percentuale nelle altre province: Siracusa e Messina “brillano a pari punti” con il 6,9%, seguite a poca distanza da Trapani con il suo 6,1%. Chiudono la classifica Agrigento (4,5%), Caltanissetta (2,3%) ed Enna (1,5%).

A favorire il boom del mercato dell’usato è stato anche il successo della compravendita online, che ha visto una crescita esponenziale del 72% dal 2014 e che oggi da sola frutta 9,3 miliardi di euro. Eppure c’è ancora chi preferisce contrattare “faccia a faccia” o comprare dal vicino di casa o dall’amico di famiglia, motivo per cui il mercato gode di un discreto successo anche nelle sue modalità “offline”.

Ovviamente non tutti i settori rendono allo stesso modo nel mercato dell’usato: infatti, alcuni oggetti sono decisamente più gettonati di altri. Secondo il report di Doxa, i settori “trainanti” a livello nazionale sono:

  • Motori (circa 15 miliardi annui);

  • Casa e persona (circa 3,6 miliardi annui);

  • Elettronica (circa 1,3 miliardi annui).

La classifica delle parole più ricercate sulla piattaforma Subito nel 2017 in Sicilia (auto, Vespa, Smart, cucina e Bmw) sembrano confermare la corrispondenza tra il dato nazionale e quello relativo alla nostra regione.

In Sicilia diventa sempre più frequente anche la vendita di mobili (l’arredamento in arte povera e i pezzi d’antiquariato, per esempio, fanno spesso gola ai compratori) e di prodotti di telefonia.

Ma perché mai scegliere l’usato? Doxa ha condotto un’analisi approfondita anche su quest’argomento, rilevando che tra le ragioni più rilevanti per i compratori non vi è soltanto la possibilità di risparmiare (che rimane comunque la motivazione principale che spinge all’acquisto dei prodotti di seconda mano), ma anche la volontà di favorire il riutilizzo, una scelta saggia e sostenibille per l’ambiente. In alcuni casi, inoltre, sembra che i mercati dell’usato permettano agli utenti di trovare pezzi unici, introvabili altrove, a prezzi piuttosto convenienti.

A spingere i venditori sono invece la volontà di disfarsi di oggetti non più utilizzati (e quindi superflui), ma ancora funzionanti (decluttering), e la possibilità di guadagnare per poi acquistare oggetti nuovi.

Dato tutto ciò, viene naturale pensare che il mercato dell’usato possa essere una risorsa incredibile per il nostro Paese. E il settore non accenna a farsi travolgere dalla crisi o dalle visioni pessimistiche dei cittadini: il rapporto Doxa rivela come il mercato continui a crescere e a trovare nuovi spazi e nuove modalità e afferma che probabilmente potrebbe crescere ancora del 75% nei prossimi 5 anni.

Immagine di repertorio