Mafia: cresima negata per il figlio del boss Graviano, mandante dell’omicidio Puglisi

Mafia: cresima negata per il figlio del boss Graviano, mandante dell’omicidio Puglisi

PALERMO – Niente cresima per il figlio del boss. E’ questa la decisione presa nei confronti del 17enne Graviano, una delle famiglie mafiose di Brancaccio, da parte del cardinale Paolo Romeo che ha motivato la decisione adducendo a una questione di prudenza.

Prudenza motivata anche dal fatto che nella cattedrale di Palermo, dove si sarebbe dovuta svolgere la cerimonia del sacramento, riposano le spoglie di padre Pino Puglisi, il prete ucciso proprio su input della famiglia Graviano per il suo impegno civico nel quartiere di Brancaccio.

“Certamente i figli non portano i pesi dei padri – ha spiegato il cardinale Romeo – ma bisogna pensare che la cattedrale è il luogo dove padre Puglisi è presente, qui ci sono le sue spoglie. Inoltre non abbiamo mai avuto segni di dolore da parte di queste persone per padre Pino Puglisi, primo martire della Chiesa ucciso dalla mafia”.

Quindi pare che si tratti di una questione di opportunità. Probabilmente il ragazzo riceverà il sacramento nel corso di una funzione privata ma non nella cattedrale del capoluogo. Grande imbarazzo in città per la decisione della Chiesa, motivata dalle precedenti polemiche avvenute lo scorso settembre durante il matrimonio della nipote del boss Messina Denaro officiato nella Cappella Palatina di Palazzo dei Normanni.

Curiosa, tra l’altro, la storia del ragazzo nato quando il padre era già in cella per l’omicidio Puglisi e per le stragi del 1992. Tramite una provetta uscita illegalmente dal carcere venne praticata l’inseminazione artificiale.

Le polemiche sulla decisione della Chiesa sono infuocate. C’è il fronte che contesta fermamente la decisione, perché le colpe dei padri non possono ricadere sui figli, mentre c’è chi approva la scelta del cardinale Romeo.