SIRACUSA – Appena 31 anni, ma una vita da veterano e turbolenta in cui lo sport ha giocato un ruolo fondamentale, cambiandolo in meglio e riportandolo sulla retta via. Questa la sintesi della vita di Luigi Scatà, oggi maestro di Karate in una palestra a Pozzallo (Ragusa).
Una passione avuta sin da piccolo e coltivata grazie a un amico, R. C.. Così, a 13 anni, Luigi diventa campione italiano della sua categoria. Tuttavia, le minacce dell’adolescenza sono in agguato. A 16 anni, infatti, comincia ad avere cattive abitudini e a frequentare altrettante poco raccomandabili compagnie.
Ad aiutarlo, un maestro, padre adottivo, che lo suporta a tornare sulla strada giusta proprio attraverso il suo grande amore per il karate. Grazie a lui, Luigi comincia a vincere nuovamente diversi titoli regionali e nazionali. A 19 anni, però, ecco l’altro “sgambetto”: un grave lutto lo demoralizza e gli fa perdere grinta e passione.
Per anni, dunque, la sua vita diventa un continuo rimuginare su quello che è la sua vita e quello che sarebbe potuta essere. Una continua lotta tra il tornare a gareggiare e lasciar perdere il mondo delle arti marziali, fino quando, nel 2009, decide di rientrare. Lo fa con determinazione, riuscendo a vincere un titolo assoluto a squadre e numerose medaglie a livello internazionale. L’anno successivo si dirige a Scampia: è qui che la sua vita ebbe la svolta.
La triste realtà del paese campano rievoca in lui i ricordi del suo passato e gli fa apprezzare maggiormente l’immagine di àncora di salvezza che ha rappresentato per lui il karate. Così, decide di insegnare per un anno in una palestra locale, portandola ad alti livelli e rappresentando, per molti ragazzi, un punto di riferimento. A mettergli i “bastoni tra le ruote” i ritmi elevati di vita e allenamento, che lo allontanano nuovamente dallo sport con l’amarezza di non sapere come mai nessuno abbia creduto in lui, nonostante gli ottimi risultati nella sua carriera.
Ormai a una certa età, dunque, cosa fare? Continuare a sperare in un futuro sportivo o dedicarsi ad altro? Scelta difficile, che trova risposta nella sua Sicilia. Luigi, arrivato a Pozzallo, decide di puntare, sulla base della sua difficile esperienza, su una piazza sicuramente difficile ma dai grandi stimoli.
Quindi, decide di aprire una propria palestra, trovando subito buone risposte: “Il sogno è quello di far nascere un nuovo campione e, perché no, consentirgli di partecipare alle Olimpiadi. Sento la necessità di dover dare un calcio al passato e di rinascere come uomo”, racconta il “campione”.
“Spero che questo sport possa rappresentare per gli altri quello che è stato per me: un riparo, una difesa, un mezzo per salvare la vita. Mai dimenticare da dove si è venuti, ma neanche quanto tempo si è speso per giungere dove si è arrivati”.