Il “no” di Legambiente al ripascimento artificiale a Isola Bella: “Si rischia di danneggiare irrimediabilmente l’ecosistema”

Il “no” di Legambiente al ripascimento artificiale a Isola Bella: “Si rischia di danneggiare irrimediabilmente l’ecosistema”

TAORMINA – “Giù le mani dalla costa”: un monito, ma anche il nome dato alla nuova iniziativa di Legambiente. L’associazione ha recentemente organizzato un blitz all’Isola Bella di Taormina, nota località turistica, dove ha tenuto un dibattito incentrato principalmente su uno dei temi più cari agli ambientalisti, in particolare quelli siciliani: la bellezza e la salvaguardia delle coste.

L’evento “Giù le mani dalla costa”, che si è svolto al Museo Archeologico Regionale di Naxos, ha avuto inizio alle ore 16, mentre dibattito è iniziato verso le 17,30.

È già il terzo anno che gli attivisti della Goletta Verde continuano la loro battaglia in difesa del paesaggio storico della baia di Naxos-Taormina. Uno dei motivi del loro intervento, quest’anno, è stato la necessità di esprimere la loro contrarietà alla messa in atto di un progetto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, che dovrebbe mettere a disposizione della Regione Siciliana e del Comune di Taormina 2milioni e 900mila euro per un piano di riqualificazione ambientale dell’area.

Il motivo del secco e deciso “no” sarebbe un presunto processo erosivo in atto e basato su ripascimento artificiale. Il progetto dovrebbe interessare le cosiddette “pocket poches”, cioè le spiagge limitate da promontori che si affacciano sul mare, delle quali l’Isola Bella è uno dei esempi più noti e ammirati al mondo. L’intento è quello di allargare le spiagge di circa 15 metri e renderle sabbiose, nonostante queste siano per loro natura ciottolose.

“Le spiagge della baia dell’Isola Bella, Riserva Naturale e Sito Natura 2000 non sono mai state interessate da alcun processo erosivo e sono sempre state poco profonde e costituite naturalmente da ciottoli e da blocchi. Inoltre, all’interno della baia, sono presenti numerosi affioramenti di Posidonia Oceanica, specie protetta, che sarebbe fortemente danneggiata direttamente e indirettamente dall’eventuale ripascimento”, spiega Gianfranco Zanna, presidente di Legambiente Sicilia.

Non è solo questo a preoccupare il rappresentante dell’associazione ambientalista siciliana, ma anche la possibilità che un intervento così invasivo sul territorio possa danneggiare l’ecosistema: “Nella zona in questione” – prosegue Zanna “non sono presenti sedimenti compatibili con quelli attualmente presenti, quindi qualsiasi intervento snaturerebbe lo splendido ecosistema esistente. C’è da immaginare che il mal posto interesse turistico possa spingere a proporre interventi contro natura, che in questo caso porterebbero alla perdita del fascino selvaggio, difficilmente sostituibile artificialmente, di questo luogo”.

Per questo, Legambiente ritiene che “sarebbe opportuno che quello stesso finanziamento erogato venisse destinato ad altre problematiche dello stesso specifico territorio”, al fine di valorizzare il patrimonio naturalistico e archeologico dell’area, nell’ottica di un turismo ecosostenibile.

All’incontro di Legambiente di questo pomeriggio sono stati presenti Vera Greco, direttrice Parco Archeologico di Naxos e Taormina, Gianfranco Zanna, presidente Legambiente Sicilia, Giovanni Randazzo, docente di Dinamica dei litorali dell’Università degli Studi di Messina, Maria Costanza Lentini, archeologa e direttrice del Polo regionale per i siti culturali di Catania, Mario Bolognari, sindaco di Taormina, Pancrazio Lo Turco, sindaco di Giardini Naxos, Vincenzo Pulizzi, sindaco di Francavilla e Giuseppe Valentino, commissario straordinario del Parco Archeologico di Naxos-Taormina.

Immagine di repertorio