Dalle provocazioni sull’autobus al pugno in testa: rapinato nella notte

Dalle provocazioni sull’autobus al pugno in testa: rapinato nella notte

PALERMO – La Polizia di Stato ha arrestato due fratelli palermitani, rispettivamente di 17 e 18 anni, entrambi residenti a Cruillas, ritenuti responsabili, in concorso tra di loro, del reato di rapina, ai danni di un coetaneo.

Gli arresti sono stati effettuati dagli agenti del commissariato di P.S. “San Lorenzo” in esecuzione di un’ordinanza applicativa della misura della custodia cautelare all‘istituto penale per minorenni di Palermo a carico di M. G., palermitano di anni 17 e degli arresti domiciliari a carico del fratello M. A., di anni 18.

L’episodio contestato ai due malviventi risale allo scorso 4 maggio, poco dopo la mezzanotte. Si è consumato su strada e ha avuto inizio a bordo di un autobus della linea notturna. Su quel mezzo era salito un 25enne palermitano che fu preso di mira da due giovani, con offese e grida di scherno. Nonostante il suo atteggiamento remissivo di fronte alle provocazioni ricevute, i due gli avevano strappato il telefono cellulare dalle mani, che è riuscito a riprendere grazie all’intervento dell’autista.

A quel punto il giovane, sempre più impaurito, giunto alla fermata Villa Adriana, era sceso dal mezzo, non accorgendosi però di essere seguito dai due che precedentemente lo avevano insultato.
All’altezza di via Nuova, i due ragazzi lo avevano affrontato e, mentre uno continuava a offenderlo, l’altro lo aveva colpito con un violento pugno alla testa e gli aveva strappato con forza lo zaino, con il cellulare, effetti personali e pochi spiccioli; a quel punto entrambi gli assalitori sono fuggiti.

Immediatamente dopo la denuncia, sono iniziate le indagini dei poliziotti della squadra investigativa del commissariato “San Lorenzo”. Fondamentale punto di partenza per gli agenti sono state le immagini relative al sistema di video sorveglianza installato all’interno del mezzo pubblico, che aveva registrato le fasi del crimine.

Ulteriori importanti riscontri sono stati acquisiti attraverso il traffico telefonico del cellulare sottratto alla vittima e dagli accertamenti anagrafici, che hanno consentito di risalire ai due fratelli, già per altro conosciuti per i loro precedenti.