CATANIA – La voglia di crederci, di non fermarsi mai e di andare avanti. Tanti lavori, parecchia sfortuna e poi l’amore e la passione per lo zucchero filato. Salvatore Privitera, in arte “Sir Pop”, aveva tutt’altro per la testa quando era ragazzo ed ha finito lo studio alle medie.
“Volevo fare il motorista navale. La mia ambizione era entrare in marina e fare carriera lì. Ma il mio sogno è stato infranto quasi subito. Dalle visite mediche risultai affetto da favismo. Quindi comincio a darmi da fare in altre cose”.
Così, tra uno studio ed un altro ha raccolto attestati di vario genere fino ad aprire la sua prima attività all’età di 19 anni.
“Decisi di aprire un’azienda specializzata in tendaggi e coperture speciali. Ero un ragazzo alle prime armi ed alle prime esperienze, in tutti i campi. Anche nell’amore. Infatti, fu quello per cui decisi di lasciare tutto. Mi lasciai dopo una relazione di 5 anni e non riuscii ad andare avanti come, forse, avrei dovuto”.
“Poi, decisi di aiutare mio padre nel suo lavoro, anche se saltuariamente. Fino a quando, con un ragazzo che conoscevo, decidemmo di metterci in proprio aprendo una multiservizi. Anche qui, l’entusiasmo durò poco. Le cose non andavano bene e chiudemmo”.
Intanto, Salvatore conobbe una nuova ragazza, sua attuale compagna e con cui ha avuto anche un figlio. Pieno di iniziativa decise di aprire con lei un centro Disney.
“Nel 2010 pensai di aprire questo negozio. Si lavorava, ma poi, non tanto tempo fa, le cose andarono nuovamente male. Quando il movimento dei forconi ha effettuato dei blocchi in tutta l’Isola, ho avuto molte difficoltà a far arrivare la merce, che, per quel negozio, era la cosa principale. Non riuscivo più a coprire le spese. È stata l’ennesima delusione per me”.
“Ho vissuto per 8 mesi mantenuto da mia madre a da mia suocera. Non potevo comprare neanche un cioccolatino a mio figlio. Non potevo andare avanti in quel modo ed ho cercato qualche altro lavoro”.
In questo modo entra nel mondo dei dolci, facendo il rappresentante. Non andava benissimo, ma in una delle fiere ha avuto modo di entrare a contatto con lo zucchero filato, innamorandosene.
“Mi era piaciuto troppo, ma non volevo limitarmi ad una cosa comune e pensai «devo fare qualcosa di innovativo». Non mi andava di essere uno dei tanti. Ad esempio: con la commercializzazione della sigaretta elettrica c’è stato il boom di negozi. Volevo portare qualcosa di nuovo in giro”.
“Lo zucchero filato esiste da tantissimi anni, ma non ha mai perso la sua grande funzione. Fa felici tutti, grandi e piccoli, anche perché ha un prezzo accessibile. A volte, chi è più grande, quando lo mangia fa un viaggio indietro nel tempo”.
Da qui nasce “Sir Pop”.
“Ho voluto farla diventare una forma d’arte. Ho cercato conferme se quello che volevo fare fosse possibile ed ho visto che un cinese, seppur in piccolo, ci era riuscito”.
“Ho modificato dei macchinari per riuscire al meglio nelle mie realizzazioni. Sono riuscito a portare lo zucchero filato in alcune opere teatrali e far dire alla gente «è troppo bello, è un peccato mangiarlo». Infine, è una vera arte culinaria. Niente aromi. Frutta da abbinare allo zucchero, ma anche cioccolato, perché no. Faccio degli studi minuziosi per non rendere il tutto nauseante e per far assaporare tutti i gusti. Una delle specialità è lo spiedino di fragole avvolto nello zucchero a forma di calice e cioccolata fondente. E per rendere tutto più unico, ogni cosa che creo la faccio con marchio registrato. Infine, ho voluto che l’arte non si fermasse e sono arrivato a fare un casting per dei vestiti”.
Sir Pop durante una rappresentazione teatrale.
Foto: pagina facebook “Mr. POP”
Andrea Lo Giudice – Alessandra Modica