Baci d’onore in bocca e necrologi per tradimenti, i sottili legami del gruppo di Paternò: le INTERCETTAZIONI

Baci d’onore in bocca e necrologi per tradimenti, i sottili legami del gruppo di Paternò: le INTERCETTAZIONI

CATANIA – “Un lavoro iniziato e portato a termine rapidamente quello che i carabinieri hanno eseguito oggi”, così il procuratore capo di Catania Carmelo Zuccaro ha commentato l’operazione “En Plein 2”, che ha visto l’arresto di 19 persone affiliate al clan Laudani, con Salvatore Rapisarda vero e proprio regista dalla sua cella in carcere per impartire gli ordini, anche per le nuove leve, riguardo allo spaccio di droga e alle rapine a mano armata.

Ma, all’interno di questa organizzazione criminale spiccano altre figure di non poco conto. Una di queste è quella di Emanuele Lucio Farina, uno dei “rampanti” dell’organizzazione, che  comunicava allo zio Francesco Farina la decisione di suo padre Orazio, fratello di Francesco e Angioletto, di diventare collaboratore di giustizia e quindi “traditore” della famiglia.

Una scelta che ha rappresentato un disonore per la famiglia. Motivo per cui Emanuele Lucio si incaricava di preparare i necrologi per il padre Orazio, non tanto con l’intento di ucciderlo, quanto con quello di farlo apparire come una persona non più appartenente al nucleo familiare.

A testimoniare la forte unione tra parenti un bacio in bocca tra Francesco ed Emanuele Lucio, come emerso dalle indagini e dalle registrazioni video.



Per far sostenere le famiglie dei detenuti e gli associati, il gruppo di Paternò faceva leva sui soldi provenienti dallo spaccio di droga, che vedeva come piazza principale Santa Maria di Licodia e Paternò.

Proprio due degli arrestati, Domenico e Salvatore Morabito, calabresi di nascita, rendevano più semplice l’approvvigionamento degli stupefacenti. I due, infatti, avevano dei contatti per farla arrivare proprio dalla Calabria. Gli introiti della droga, inoltre, confluivano in una cassa comune ed Enzo Marano, detto “U Squalu”, catturato oggi, era quello che riscuoteva le somme maggiori.

Infine, il procuratore Zuccaro ha sottolineato come “tutti gli arrestati agivano per indole ed erano a tutti gli effetti delinquenti puri”.