PALERMO – “Nel 2016, in media il 24,3% dei giovani tra i 15 e i 29 anni non ha lavorato né studiato“. È questo il preoccupante dato reso noto dall’Istat nel report sulle “Misure del benessere equo e sostenibile dei territori“.
Si tratta dei cosiddetti Neet (“Not in education employment or training“). Secondo quanto rilevato dall’Istituto nazionale di statistica un giovane su tre al Sud non studia né lavora, un dato doppio rispetto a quello registrato al Nord.
Solo nel Mezzogiorno, infatti, i Neet sono il 34,2%, contro il 20,4% del Centro e il 17% del Nord. Evidenti differenze sono state anche riscontrate tra le province di tutte le aree geografiche, raggiungendo valori tra i più elevati nelle città metropolitane di Palermo (41,5%), Catania (40,1%), Messina (38,5%), Napoli (37,7%) e Reggio Calabria (36,8%).
Tra il 2004 e il 2016 il fenomeno ha avuto un andamento generalmente crescente, più intenso al Nord (+44%), con punte elevate in alcune province del Piemonte dove i Neet sono raddoppiati, e in parte della Lombardia. Le province meridionali, invece, hanno generalmente ridotto la distanza dal resto d’Italia, un fenomeno dovuto a una crescita più contenuta dei già elevati livelli di esclusione dei propri giovani dal lavoro e dall’istruzione.