POZZALLO – Alle ore 6,40 dello scorso 31 maggio, la nave Aquarius della ONG Sos Mediterranee di Medici Senza Frontiere ha avvistato a circa 30 miglia nautiche dalle coste libiche, un gommone carico di migranti e distante circa 4 miglia dalla nave.
La nave Aquarius ha informato della situazione IMRCC Roma che ha disposto di procedere al salvataggio dei migranti. Alle ore 8,15 sono iniziate le operazioni di trasbordo dei migranti sulle imbarcazioni di salvataggio.
Eseguite le operazioni, che si sono concluse alle ore 9,27 con il salvataggio di 158 migranti di varie nazionalità, su disposizione di IMRCC di Roma la nave Aquarius si è diretta verso il porto di Pozzallo, dove è arrivata alle ore 19 di giorno 1 giugno. Dopo le operazioni sanitarie di rito, i migranti sono stati trasferiti nell’hotspot per le operazioni di identificazione.
Gli uomini della Polizia di Stato – squadra mobile questura di Ragusa – con la partecipazione di un’aliquota della Sezione Operativa Navale della guardia di Finanza e dei carabinieri di Pozzallo, hanno potuto individuare lo scafista ivoriano che, a dire dei testimoni, era stato costretto a condurre il gommone.
Le indagini hanno avuto inizio lo scorso primo giugno a tarda sera e dopo una breve interruzione notturna, sono riprese il 2 giugno all’alba terminando ieri notte. È emerso che i 156 migranti hanno pagato 1.500 euro circa per raggiungere l’Europa e hanno vissuto in Libia per mesi in attesa di poter partire. Durante la permanenza sono stati tutti in connection house, capannoni fatiscenti dove vengono stipati i migranti da parte dei trafficanti di uomini in Libia. La notte del 30 maggio sono partiti da Tripoli a bordo di un gommone e dopo 10 minuti di navigazione, il pilota del gommone si è tuffato in mare salendo su una barca condotta da trafficanti libici costringendo, con la minaccia, un ivoriano a prendere il comando.
Tutti i migranti hanno confermato questa versione dei fatti per tanto non è stato possibile procedere al fermo. Dopo poche ore di navigazione hanno trovato la nave della ONG Aquarius che li ha soccorsi. Dopo il salvataggio i migranti sono stati tutti trasportati a Pozzallo e accolti presso l’Hotspot per l’identificazione e il successivo trasferimento nei centri presenti sul territorio nazionale indicati dalla prefettura di Ragusa che cura l’accoglienza.
Tra gli sbarcati, a differenza dell’ultimo approdo, non è stata riscontrata la presenza di persone che già avevamo tentato di fare ingresso in Italia o che vi avevano dimorato commettendo reati per poi essere espulsi.
Dopo il fotosegnalamento da parte della Polizia Scientifica, gli uomini della Squadra Mobile hanno controllato tutti gli uomini sbarcati senza riscontrare alcun elemento di interesse. Lo scafista individuato sarà comunque segnalato alla procura della Repubblica di Ragusa che quotidianamente è impegnata a contrastare il traffico di migranti.