Figuccia (Fi): “Crocetta ter è alchimia di poltrone. Sulle trivelle si sta sbagliando tutto”

Figuccia (Fi): “Crocetta ter è alchimia di poltrone. Sulle trivelle si sta sbagliando tutto”

PALERMO – L’onorevole Vincenzo Figuccia, vice capogruppo di Forza Italia all’Ars e vice presidente della commissione Affari Istituzionali, non ha peli sulla lingua. Sulle trivellazioni che stanno tenendo banco in questi giorni l’esponente forzista è netto: il no è irrevocabile. Ma anche sulla nuova esperienza di governo è tranchant: “Soltanto un’alchimia di poltrone”.

– Onorevole da pochissimo a “vigilare” sulla Sicilia non ci sarà più il commissario dello Stato. In un recente editoriale il direttore di Libero – quotidiano della sua area politica – ha sparato a pallettoni sulla decisione. Per Belpietro l’Ars combinerà disastri… Cosa ne pensa?

“In realtà tante volte la figura del commissario dello Stato ha rappresentato uno scudo dietro il quale ripararsi. Quando non si voleva realizzare qualcosa si diceva che tanto l’avrebbe impugnata il commissario. Lo ha fatto parecchie volte Crocetta che si è trincerato dietro lo scoglio ideale del commissario per sfuggire alle bufere. Credo che, invece, adesso l’Ars debba assumere maggiori responsabilità e non vedo la sua mancanza come un fatto negativo. Imporrà, invece, una maggiore oculatezza e non vi saranno più scuse per chi governa”.

– Quest’oggi la commissione Affari Istituzionali si riunirà. Ci dovrebbe essere anche il presidente Crocetta: quali i temi all’ordine del giorno?

“Spero che il presidente sarà presente perché parleremo delle province. La Sicilia – in quanto agli annunci – è stata la prima regione a partire con la riforma, ma adesso siamo gli ultimi. Oltre gli slogan nulla è stato fatto e si tratta di una questione prioritaria per ridefinire la gestione degli enti intermedi: i cittadini chiedono risposte urgenti sulla gestione dei servizi – tra cui acqua, rifiuti e viabilità – così come i dipendenti delle province. A questi ultimi dobbiamo dare risposte sul loro futuro lavorativo. Ugualmente delicata la questione dei dipendenti delle partecipate provinciali a cui dobbiamo dare delle garanzie e che rappresentano l’anello debole della catena. Penso a Palermo con la Palermo Energia e alle tante altre partecipate: sono queste le priorità da affrontare”.

– Sulle trivellazioni Crocetta tira dritto per la propria strada: si faranno perché portano introiti. Quale la posizione di Fi?

“Pensiamo che occorra un apposito ddl e una piena applicazione degli articoli 36 e 37 dello statuto. Noi dobbiamo pretendere che chi investe in Sicilia paghi delle tasse che devono restare a disposizione del nostro territorio. Inoltre siamo contrari alle trivellazioni: sia perché non portano ricchezza sia perché determinerebbero un impatto negativo a livello ambientale. Occorre investire nelle energie pulite con una chiara direzione politica. Deve cambiare il sistema di tassazione perché chi produce utili qui deve pagare tributi che serviranno per la Sicilia”.

– Non crede che una scelta votata a favore dei magnati del petrolio contraddica l’essenza di sinistra di Crocetta?

“Il presidente ogni giorno smentisce le aspettative del suo elettorato di sinistra che è quello più deluso dalla sua azione di governo. Per noi, invece, parlare di Crocetta è come sparare sulla Croce Rossa. Settimane addietro Greenpeace ha manifestato contro le trivelle e noi ci siamo trovati in sintonia per portare avanti questa battaglia. La politica fallimentare del presidente si regge su un’alchimia di maggioranza basata sulle poltrone. La nostra mozione di sfiducia non è arrivata a 46 ma neanche il presidente ha raggiunto questo numero. Noi abbiamo compattato l’opposizione e adesso ci ritroviamo dinanzi una sinistra raccogliticcia che ha preferito una convergenza sui posti di potere”.

– Eppure il Crocetta ter è stato presentato come un governo tecnico di “alto profilo”…

“Scusi qual è l’altezza media dei siciliani? 1,70? Beh io l’alto profilo di questa giunta non lo vedo e non mi sembrano neppure tanto alti. Siamo passati dagli assessori cantanti agli assessori segretari e oggi non vedo grandi passi in avanti. Molti si erano rifugiati in uffici di gabinetto e nel sottobosco governativo e adesso sono assessori”.