CATANIA – Atteso per settimane e, alla fine, rivelatosi un vero “flop”. Stiamo parlando dello Street Food Fest Catania, che ha richiamato l’attenzione di molte persone, provenienti da ogni zona dell’hinterland Catanese e non solo.
Lungo la via Etnea, arteria principale e suggestiva della città, sono stati numerosi gli stand messi a disposizione per la degustazione e la vendita di ogni tipo di prodotto commestibile. Dalle prelibatezze tipiche siciliane, come l’arancino, a quelle estere, come la cucina indiana. Insomma, un po’ per tutti i gusti. Almeno, per chi è riuscito a mangiare.
Oltre alla grande varietà, infatti, protagoniste di questi giorni (dal 17 al 20 maggio) sono state la grande confusione, la disorganizzazione e le polemiche. Tanta la gente che si è lamentata per come si è articolato l’evento.
Se è vero che il sistema della card ricaricabile di crediti avrebbe dovuto aiutare a smaltire le file, è anche vero che, invece, ha avuto l’effetto contrario. In alcuni casi non è stata riconosciuta, in altri i grandi “incolonnamenti” di persone si sono creati proprio agli sportelli.
“Ci credete che ci siamo messi in fila alle 23 per un ***** di pizzolo e all’1 di notte ancora non abbiamo mangiato?”, commenta Viviana. Inoltre, in alcuni casi si è rischiato di finire alle mani a cause delle code. Spesso, infatti, i turni non sono stati rispettati.
Le lunghe attese, quindi, hanno spazientito i presenti e le liti erano sempre in agguato: “Evento orribile… Ho mangiato porzioni misere, tutto a scopo di lucro; sicurezza inesistente”, ha commentato Damiano.
Tra le altre critiche, anche quelle per gli orari della metropolitana. Infatti, l’ultima corsa era quella delle 21,10: “… Sponsorizzate un evento dove si celebra il cibo serale e ci costringete a fare merenda!!!”, dice con sarcasmo Marinella.
Un evento, dunque, che ha deluso le aspettative, nonostante il grande entusiasmo. Per molti, infatti, l’appuntamento ha ricordato la più nota festa di sant’Agata, patrona della città: “La festa senza la Santa”, ironizza Dario.
L’unica cosa di cui non ci si è potuti lamentare, almeno per fortuna, è stata la qualità del cibo. Questo, infatti, che fosse buono o meno, sembra proprio essere passato in secondo piano di fronte a tutto il resto.
Immagine “U Sicilianu”
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