QUESTO ARTICOLO FA PARTE DEL CONCORSO DIVENTA GIORNALISTA, RISERVATO AGLI STUDENTI DELLE SCUOLE SUPERIORI DELLA PROVINCIA DI CATANIA.
Le api hanno sempre contribuito a rendere possibile la vita del nostro pianeta e soprattutto dell’ uomo, rendendo possibile l’ impollinazione. Esse ci donano prodotti finiti come: il miele, la pappa reale, il polline, il propoli, veleno d’ ape e la cera.
Le api, in particolare quelle residenti nella zona etnea, vengono chiamate “Apis Mellifera Ligustica”, che, come tutte le api, producono il miele, un bene alimentare che le api stesse creano a partire dal nettare prelevato da 1 a 5 milioni di fiori. Le api non si distaccano mai oltre i 3/ 5 km dall’ alveare, nel quale vengono prodotti più di 20 kg di miele all’ anno. Esistono due categorie
di miele: il miele millefiori o poliflora, che definisce il miele che le api producono a partire dal nettare raccolto da svariati fiori; il miele monoflora o unifloreale, che è quel miele derivato unicamente o prevalentemente dal nettare o dalla melata di una sola pianta, che possieda le caratteristiche organolettiche, fisico- chimiche e microscopiche riconducibili all’ origine indicata.
Il miele è costituito da due zuccheri, fruttosio e glucosio, che insieme rappresentano l’ 80 % della sua sostanza. Entrambi sono zuccheri semplici, a differenza del saccarosio, che invece è un disaccaride. Il glucosio viene assimilato immediatamente, mentre il fruttosio si accumula nel fegato sotto forma di glicogeno, distribuendo nel tempo la sua energia. Purtroppo ,a volte queste caratteristiche che conferiscono al miele qualità antibatteriche, antisettiche, antinfiammatorie etc, vengono alterate mediante l’ aggiunta di glucosio, questa procedura viene effettuata dai commercianti per vendere una maggior quantità di miele ad un prezzo più concorrenziale. E’ possibile identificare un miele adulterato attraverso il riconoscimento delle sue caratteristiche organolettiche, ovvero l’ insieme delle caratteristiche chimico- fisiche percepite dagli organi di senso (olfatto, vista, gusto); l’ esame melissopalinologico, che consiste nell’ identificazione dei vari tipi pollinici presenti in un miele e nella determinazione delle relative percentuali di presenza; gli esami chimico- fisici, il cui obiettivo è quello di individuare ed interpretare i processi fisici e le trasformazioni chimiche. Le api, come del resto il nostro pianeta, sono in pericolo. L’ inquinamento prodotto dall’ uomo, che è stato più volte denunciato, ha favorito la contaminazione del miele prodotto dalle nostre amiche api. Gli agricoltori non aiutato le api, anzi, hanno assecondato l’ ulteriore inquinamento attraverso l’ uso di pesticidi come i neonicotinoidi. Quella effettuata, è stata riconosciuta dall’ UE come una contaminazione pericolosa per gli insetti impollinatori, ma non per l’ uomo. Questo ci induce sia a temere per la vita delle api, che da millenni provvedono al nostro fabbisogno, ma anche all’ azione distruttiva che l’ uomo ha sempre svolto sul nostro “ amato” pianeta “ Terra”.
Giuliano Longo
Classe IV Sez. B classico – I.I.S. Concetto Marchesi, Mascalucia