CATANIA – Continua a rimanere irrisolto il problema dei rifiuti nel capoluogo etneo. Tra sacchi dell’immondizia gettati agli angoli delle strade, così in periferia come nella aree centrali della città, e una raccolta differenziata che stenta a decollare, la città dell’elefante non riesce a contrastare un’emergenza che si protrae ormai da diversi mesi.
La questione è diventata ancora più delicata nel corso delle ultime settimane, in particolar modo a ridosso delle ultime vacanze pasquali, quando lo sciopero degli auto-compattatori ha mandato in tilt il consueto servizio di nettezza urbana, con numerosi cassonetti rimasti stracolmi di spazzatura fino all’inverosimile.
Una condizione simile si è replicata anche a metà aprile quando per una notte lo sciopero degli autisti comunali ha bloccato la raccolta differenziata porta a porta in diversi quartieri della città. E proprio la differenziata, nel capoluogo etneo, non riesce a decollare posizionando Catania in fondo alla classifica dei comuni siciliani.
Secondo l’ultimo sondaggio effettuato dall’ufficio speciale della Regione Siciliana, su un totale di 390 comuni della Sicilia dove è attivo il processo della raccolta differenziata, il capoluogo etneo si piazza al 327° posto tra Carlentini e Campofelice Di Roccella con il dato poco invidiabile del 9,33%.
La media della città di Catania per quanto concerne l’anno 2017 si attesta sul 9,19%. Nel corso dei 12 mesi, la percentuale più alta raggiunta dalla città è stata quella dell’11,5% registrata nel mese di gennaio. Da lì in poi una tendenza che si è confermata tendenzialmente negativa e fin troppo bassa per la seconda città siciliana contraddistinta, tra l’altro, da un notevole afflusso di turisti che rischiano di trovare un capoluogo sporco.
Tra le grandi città locali, soltanto Siracusa ed Enna sono messe peggio, rispettivamente al 330° e 373° posto. In ogni caso, la percentuale segnalata in queste settimane da Catania resta ben distante dalla soglia di tolleranza del 35% da raggiungere entro il 2019 così come previsto dal piano regionale di gestione rifiuti.
Come se non bastasse, dopo l’ennesima gara andata a vuoto per l’aggiudicazione dell’appalto rifiuti, nelle ultime ore si è aggiunto anche il parere negativo dell’Autorità Nazionale Anticorruzione (Anac) che sollecita l’amministrazione etnea ad una maggiore trasparenza in merito alla pubblicazione del bando. Insomma, tra tante questioni irrisolte la città di Catania continua ad annaspare in cerca di una soluzione efficace.