PALERMO – Diverse erano state le avvisaglie di una serata poco favorevole ai colori rosanero. Oltre al rigore non concesso al Palermo dall’arbitro Aureliano al 46° del primo tempo, quando Rolando in area era stato steso in sandwich da Gyomber e Anderson, c’erano stati la grande occasione da gol fallita di testa da Moreo al 22° del secondo tempo e l’ennesimo infortunio che questa volta aveva colpito Struna al 27° sempre della ripresa.
Il centrale sloveno si era bloccato dopo uno scatto e si era capito subito che si trattava di un problema serio.
Pur non di meno il Palermo, che ha giocato con il cuore incitato da poco meno di 19.000 tifosi, era riuscito a passare in vantaggio al 35° del secondo tempo con un bel gol di Nino La Gumina, che ha rischiato di far crollare lo stadio.
Ed invece, pur in superiorità numerica dall’85° per l’espulsione per doppia ammonizione di Marrone dopo un brutto fallo sullo stesso La Gumina, come spesso occaduto nei minuti finali, nell’unica disattenzione della serata, Nenè ha avuto nei piedi l’occasione per pareggiare e non l’ha fallita.
Altro pareggio casalingo, dunque, per il Palermo, sempre per 1 a 1 e sempre dopo essere passato in vantaggio.
Eppure stavolta i rosanero non hanno demeritato. Stellone la scossa l’ha data, i suoi hanno corso ininterrottamente per tutta la partita e, pur se con poche occasioni da gol da annotare, avrebbero meritato di vincere.
Il successore di Tedino aveva apportato delle modifiche sostanziali all’assetto della squadra. Costretto a rinunciare a Jajalo per un infortunio dell’ultima ora, aveva schierato la squadra con il 4-4-1-1, con la difesa formata da Rispoli, Struna, Rajkovic ed Aleesami, centrocampo con Rolando a destra, Gnahorè a sinistra e Murawski e Chochev centrali, Coronado sulla trequarti e La Gumina unica punta. Poi, con l’innesto di Moreo al posto di Gnahorè al 63°, era passato al 4-3-3.
Sin dall’inizio si era visto un passo diverso, con Murawski e Rolando instancabile motorini e Coronado a dannarsi l’anima alla ricerca del guizzo vincente. Gli unici in difficoltà sono sembrati Gnahorè, insolitamente impacciato, e Chochev, della cui impalpabilità ormai i tifosi hanno coscienza.
Del Bari si è visto poco, se non l’eccessivo agonismo che ha dato l’immagine di una squadra fallosa e rissosa. I galletti hanno chiuso la gara in 9 per la seconda ’espulsione per rosso diretto di Henderson al 93° per un brutto fallo su Chochev. Vista l’importanza del match ci saremmo aspettati un approccio più propositivo e non la costante ricerca a distruggere gioco anziché crearlo.
Della cornice di pubblico, che ha affollato ieri il Barbera e non ha neanche per un minuto fatto mancare il suo apporto ai giocatori in maglia rosa, vogliamo sottolineare il ritorno, dopo tantissimo tempo di assenza, del colloquio a distanza tra le due curve in occasione delle rimesse da parte del portiere avversario.
Dopo questo ennesimo pareggio casalingo, il cammino del Palermo verso la Serie A si fa ancora più aspro. I risultati di oggi pomeriggio, del Parma in casa contro la Ternana e del Frosinone in trasferta contro il Brescia, ci diranno qualcosa in merito.



