I detenuti dell’Ucciardone rendono omaggio a Pio La Torre e Rosario Di Salvo, uccisi dalla mafia 36 anni fa

I detenuti dell’Ucciardone rendono omaggio a Pio La Torre e Rosario Di Salvo, uccisi dalla mafia 36 anni fa

PALERMO – È stata un’iniziativa molto particolare e interessante quella organizzata in occasione del 36esimo anniversario della morte di Pio La Torre e Rosario Di Salvo, avvenuta la mattina del 30 aprile 1982 in seguito a un agguato di mafia.

Si tratta di uno spettacolo teatrale in un unico atto, intitolato “Dalla Parte Giusta”. Lo spettacolo è stato diretto da Lollo Franco, noto attore, regista e scenografo palermitano, ed è stato messo in scena lo scorso 27 aprile. Il testo è opera di Gianfranco Perriera, che nel processo di scrittura si è posto principalmente l’obiettivo di raccontare i 18 mesi di carcere di La Torre all’Ucciardone di Palermo.

La Torre, oggi personaggio simbolo dell’antimafia in Sicilia, era stato rinchiuso in quel carcere nel 1950, dopo aver occupato il feudo Santa Maria del Bosco a Bisacquino, in provincia di Palermo, nel corso di un corteo di protesta di braccianti agricoli. Sono stati proprio dei detenuti dello stesso carcere a prestarsi come attori dello spettacolo in onore di La Torre e Di Salvo.

Notevole è stato l’intervento delle realtà scolastiche palermitane nella realizzazione del tributo ai due uomini: infatti, nell’organizzazione dello spettacolo e nella costruzione della scenografia, i carcerati hanno ricevuto l’aiuto di un gruppo di studenti del Liceo artistico “Ragusa-Kyhoara” di Palermo. Inoltre, lo spettacolo è stato aperto da una performance canora da parte del coro della rete interscolastica “Bab al Gherib”, nata 12 anni fa con l’intento di unificare il lavoro delle diverse scuole di Bagheria per favorire l’inclusione e il rapporto con il territorio.

Anche la partecipazione delle autorità all’evento è stata molto attiva e sentita: alla rappresentazione teatrale erano presenti il ministro della giustizia, Andrea Orlando; il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando; il vescovo di Palermo, don Corrado Lorefice; il procuratore generale di Palermo, Roberto Scarpinato, e il procuratore nazionale antimafia, Federico Cafiero.

L’Ucciardone è Palermo e Palermo è l’Ucciardone, un luogo dove esiste tutto il bene e tutto il male che esiste in questa città. Per questo, esprimo il mio apprezzamento perché qui abbiamo vissuto un momento di straordinaria positività, ricordando le figure di Pio La Torre e Rosario di Salvo”: questo è stato il commento del sindaco Orlando, che ha ringraziato il personale coinvolto e la polizia penitenziaria per aver realizzato l’evento e per aver reso l’Ucciardone “un esempio per l’intera nazione”.

Dopo lo spettacolo, è avvenuta l’inaugurazione del pastificio di “Gigliolab” nel carcere, durante la quale gli invitati hanno potuto gustare la speciale pasta “Ucciardone”.

Il progetto è stata un’eccellente occasione non solo di ricordare le vittime di mafia, ma anche di impegnare i detenuti in un’attività positiva, con il contributo speciale delle scuole e le istituzioni locali. L’evento è stato commentato positivamente da tutti i presenti e ha attirato anche l’attenzione di diverse autorità statali. In particolare, il presidente Mattarella è intervenuto da Roma con un video-messaggio, nel quale ha approfittato del progetto dell’Ucciardone per ribadire la necessità di continuare la lotta contro le mafie con tutti i mezzi a disposizione.

Immagine di repertorio