PALERMO – Dopo aver vissuto una settimana di proclami, tutti all’insegna del fatto che ormai ogni partita doveva essere considerata una finale da disputare e tentare di vincere con il coltello tra i denti, ieri sera a Venezia un Palermo fantasma e rammollito è uscito dal campo sconfitto e senza l’onore delle armi.
Non solo il punteggio, un 3 a 0 pesante e sincero, ma l’atteggiamento, il gioco, o per meglio dire il non gioco, hanno dato ragione ai lagunari. Gli uomini di Pippo Inzaghi, apparsi motivati, determinati e con almeno due marce in più rispetto ai rosanero, sono alla terza vittoria di fila e ormai cullano il sogno della terza promozione consecutiva.
Il Palermo, invece, è sembrato l’ombra di se stesso, confermando che, senza Coronado, non ci sia nessuno che sappia inventare gioco. Se poi, come successo ieri, anche la difesa appare statica, disattenta e senza riferimenti in campo, la sconfitta arriva puntuale ed inevitabile.
Malgrado abbia tentato in corso d’opera di mutare volto alla partita, il destino di Tedino appare segnato. L’allenatore, non si sa se su consiglio di Bacconi, ha dopo l’intervallo mutato il 3-4-1-2 iniziale, con il 4-3-1-2, inserendo Moreo al posto dell’incerto Accardi. Ma in campo non si sono visti benefici. Vero è che La Gumina è apparso meno isolato rispetto al primo tempo, durante il quale Trajkovski ha veleggiato più da centrocampista che da attaccante, ma la prima vera occasione da gol per il Palermo è arrivata con il palo colpito dallo stesso Trajkovski nella ripresa in pieno recupero.
Un esempio del diverso approccio alla gara del Venezia rispetto al Palermo anche dal punto di vista atletico si è avuto al 26° minuto del primo tempo: già in vantaggio per 2 a 0, i lagunari sono partiti in contropiede 3 contro 3, ma sono diventati immediatamente 5 contro 3, per il sopraggiungere dei compagni, mentre i rosanero arrancavano alle loro spalle. Nel proseguimento dell’azione la palla era arrivata a Bruscagin tutto solo a destra, che al volo aveva calciato fuori.
A fine partita sono subito partite le voci di un imminente esonero di Tedino. A quattro giornate dalla fine del campionato, potrebbe non sembrare una scelta opportuna, ma con i suoi precedenti Zamparini ha abituato i tifosi a ogni tipo di decisione. Oltre ai nomi in circolazione da giorni di Stellone, De Biasi e Reja, si è aggiunto anche quello di Nesta. Le prossime ore saranno decisive, anche perché già lunedì si torna in campo al Barbera contro il Bari. E sarà importante anche vedere i risultati di oggi pomeriggio del Parma e del Frosinone.



