“Ciao Zu’ Pippu…”, Librino saluta Giuseppe Dainotti. Salgono a due gli indagati per omicidio

“Ciao Zu’ Pippu…”, Librino saluta Giuseppe Dainotti. Salgono a due gli indagati per omicidio

CATANIA – Si sono svolti ieri pomeriggio i funerali di Giuseppe Dainotti, il 25enne di Librino, ucciso lo scorso 16 aprile e rinvenuto alle prime luci dell’alba del giorno dopo, sulla strada statale 284 che collega Paternò e Bronte, nel Catanese.

La disperazione per quanto accaduto è ancora tanta, così come le domande e i dubbi che attanagliano i familiari e gli amici. Tanti erano presenti all’ultimo saluto dato a Giuseppe, quel ragazzo sorridente che tutti ricordano come “Zu Pippu”.

Fonte immagine Facebook 

Clacson degli scooter che suonavano all’impazzata hanno accompagnato le lacrime per il dolore della prematura scomparsa del 25enne. Una folla di amici e parenti ha salutato quel ragazzo sorridente tra commozione e ricordi.

Chi ha sparato e ucciso Giuseppe Dainotti? E perché?

Facciamo un passo indietro e ricostruiamo tutto quello che è saltato fuori a 10 giorni dal delitto. Incappucciato e senza documenti: erano circa le sette del mattino del 17 aprile quando il custode di un’autolavaggio scopre il cadavere di Giuseppe sulla SS 284. Un colpo di pistola all’addome avrebbe ferito mortalmente il 25enne pregiudicato.

Le indagini, condotte dalla Questura di Catania, hanno sin da subito puntato i riflettori su un tentativo di furto all’interno dell’autolavaggio, forse insieme ad altri complici. Tra le piste seguite dagli investigatori sin dai primi momenti del delitto, c’era e c’è tutt’ora, l’ipotesi che Giuseppe sia stato ucciso o da “fuoco amico” o durante un conflitto a fuoco dopo essere stato scoperto a scassinare la macchinetta dell’autolavaggio che, sembrerebbe, sia stata rinvenuta manomessa.

Ore dopo il ritrovamento, il custode che ha segnalato il corpo ormai privo di vita del Catanese, è stato arrestato perché trovato in possesso di due pistole, illegalmente detenute, all’interno del proprio furgone. C’è da dire che nessuna delle due pistole in questione, sarebbe l’arma del delitto. Il 40enne resta comunque uno degli indagati per omicidio.

Da alcune ore, la Procura di Catania ha iscritto nel registro degli indagati anche un 24enne che sarebbe stato presente con Dainotti quella sera.