Lo Stabile di Catania propone Cechov nell’era degli sciacalli

Lo Stabile di Catania propone Cechov nell’era degli sciacalli

CATANIA – E’ stato presentato oggi “Il giardino dei Ciliegi” di Cechov, opera con la quale vi sarà il debutto del Teatro stabile di Catania, al Verga. Prima uscita il prossimo 21 novembre con repliche sino al 7 dicembre, con la regia di Giuseppe Dipasquale, regista dello spettacolo e direttore dello Stabile.

Al teatro Musco – alla presenza del presidente Nino Milazzo e del cast al completo – il direttore Dipasquale ha illustrato a grandi linee le caratteristiche dell’opera. Diversi i nomi di spicco come Magda Mercatali, Pippo Pattavina, Guia Jelo, Gian Paolo Poddighe, Italo Dall’Orto, Alessandra Costanzo, Angelo Tosto, Matilde Piana, e ancora Camillo Mascolino, Aldo Toscano, Annalisa Canfora, Cesare Biondolillo e Alessandro Giorgianni.

Presenti anche gli allievi del IV anno della Scuola d’Arte drammatica del Teatro Stabile di Catania, intitolata ad Umberto Spadaro (Roberta Andronico, Michele Arcidiacono, Ludovica Calabrese, Pietro Casano, Marta Cirello, Lorenza Denaro, Azzurra Drago, Federico Fiorenza, Luciano Fioretto, Valeria La Bua, Vincenzo Laurella, Graziana Lo Brutto, Gaia Lo Vecchio, Luigi Nicotra) che saranno “un cast parallelo” come ha spiegato Dipasquale.

“Abbiamo investito tanto in quest’opera – spiega Dipasquale -, specie per quanto riguarda i costumi che sono tutti nuovi. Gli attori sono tanti e tutti bravissimi. Checov ci racconta un’umanità che non si trova più. In questo momento storico si sono perduti i Gattopardi e ci sono gli sciacalli. Nella rappresentazione invece ci sono dei personaggi legati all’affetto dell’umanità e oggi viene a mancare proprio questo: è l’era degli sciacalli e quindi Checov – in virtù di questo ragionamento – risulta anacronistico”.

L’opera, infatti, è incentrata su un podere simbolo della trascorsa ricchezza che andrebbe lottizzato e venduto per sfuggire all’asta incombente. Il tutto mentre si configura il crollo della vecchia classe sociale dominante e l’affermarsi di una nuova.

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Il presidente Nino Milazzo ha spiegato che “la Russia, tranne Putin, ha una tradizione di grandi uomini e cultura” e – alleggerendo il clima – ha scherzato dicendo: “Mia moglie mi ha rimproverato perché non avevo ancora letto Guerra e Pace, mi ha detto che se lo avesse saputo prima non mi avrebbe sposato!”.

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Sono intervenuti gli attori Pippo Pattavina che non aveva mai “affrontato” Checov e ha garantito che si tratta di una “regia moderna e di una sfida impegnativa” e Magda Mercatali, attrice in trasferta, ha sottolineato “l’amore che circola in Cechov” e ha ringraziato Dipasquale “per avergli fatto interpretare dei personaggi meravigliosi”.