Palermo, la battuta d’arresto contro il Pescara è preoccupante

Palermo, la battuta d’arresto contro il Pescara è preoccupante

PALERMO – La partita, che ieri ha visto il Palermo pareggiare contro il Pescara per 1 a 1, induce ad una serie di riflessioni che non rassicurano sul futuro della squadra rosa.

Gli uomini di Tedino, ancora una volta, hanno dimostrato di dipendere dall’estro di Coronado: se il brasiliano gira, con lui gira tutta la squadra, il centrocampo inventa, la difesa non si fa pressare, l’attacco è pericoloso.

Così è stato per la prima mezzora della partita, con il suggello di un bellissimo gol appunto di Coronado al 25° minuto del primo tempo.

Quando il brasiliano ha avuto un appannamento, che in verità è avvenuto troppo presto ieri, il Pescara ha cominciato a macinare gioco, ha pareggiato al 40° con Valzania e si è reso pericoloso in tante altre occasioni. Nel corso del secondo tempo i rosa hanno subìto per lungo tempo addirittura un vero e proprio assedio, costretti a rinvii affannosi e incapaci di controbattere adeguatamente alle azioni offensive degli avversari.

E la partita sembrava doversi chiudere nel peggiore dei modi per il Palermo, quando l’arbitro aveva fischiato un netto rigore per il Pescara, causato da un duro contrasto in area di Rajkovic su Mancuso.

Correva il 79° quando Pomini ipnotizzava l’ex Brugman e riusciva a respingere il penalty calciato dall’uruguaiano alla sua destra.

Da quel momento, scampato il pericolo, il Palermo tentava senza successo do ottenere una vittoria che sarebbe stata preziosissima alla luce della sconfitta del Frosinone a Parma.

Ad impensierire è l’involuzione di Nestorovski, incapace di sferrare un solo tiro pericoloso verso la porta di Fiorillo, e la opaca prestazione di La Gumina. Il giovane attaccante palermitano deve fuggire dalla tentazione di considerarsi arrivato e ricominciare a lottare su ogni pallone, anziché, come successo ieri, apparire indolente anche dal rientrare dal fuorigioco.

Non sono solo gli attaccanti ad aver deluso: Rispoli, in passato risolutore in tante occasioni, pur impegnandosi, non è sembrato all’altezza delle sue giornate migliori, Chochev, in campo dall’inizio dopo qualche partita di panchina, è apparso spaesato, privo di idee e carente di fiato.

La difesa ha visto Rajkovic incappare per la seconda volta consecutiva in un fallo da rigore, mentre Struna e Dawidowicz sono stati presi spesso d’infilata dai veloci attaccanti avversari e sono stati costretti troppe volte a rifugiarsi nel rinvio della palla in tribuna.

Con la correttezza che lo distingue, Tedino a fine partita si è assunto le sue responsabilità sulla mancanza di aggressività della squadra e ha risposto così alle critiche per la sostituzione operata al 77° di Coronado con Trajkovski: “La gente pensa che sia rincoglionito, ma aveva i crampi da un quarto d’ora. Se si rompe sta fuori un mese e mezzo”.

Guardando la classifica, l’aver raggiunto il Frosinone fa da contraltare al fatto di aver ormai solo 2 punti di vantaggio sul Parma, che in due partite ha recuperato 5 punti al Palermo.