Ebbene, ancora una settimana di riflessioni, di rasserenamenti, di incitazioni ad allontanare divergenze, annullare spunti di orgoglio e, di contro, pianificare dialoghi e augurabili convergenze.
Insomma, per qualcuno dei politici che non lo avesse capito, ieri sera, il presidente Mattarella, con la sua fumata nera, è stato piuttosto chiaro: lo scorso 4 marzo non ha vinto nessuno, pertanto il PD, FI, Fratelli d’Italia, Lega e 5 stelle fate un bagno di umiltà e cercate di inghiottire il rospo, per il bene della Nazione.
In termini ancora più chiari, prendetevi una settimana di tempo per studiare una formula di coagulo politico, oppure? Oppure, un governo a tempo per rifare la legge elettorale, o ancora … tornare direttamente alle urne.
In buona sostanza, a più di un mese dallo spoglio non è cambiato nulla; la vetrina politica sfoggia: i 5 Stelle pronti a possibili alleanze a destra e a manca, ma senza Forza Italia; un PD autolesionista perché convinto di stare all’opposizione senza volere trattare con i penta stellati; l’ ex Cavaliere che intende governare di diritto con la sua coalizione di Centrodestra e senza Di Maio; La Lega di Salvini pronta, invece, a dare vita a una maggioranza forte con i grillini.
Noi, in Sicilia, un Governo lo abbiamo già, dotato peraltro di tanta buona volontà espressa da chi lo gestisce, ma che purtroppo giorno dopo giorno si va scontrando con tante avversità, peraltro e in buona parte ereditate dalla precedente amministrazione Crocetta.
La malridotta viabilità nell’Isola, oggi, ha prodotto un incontro, tra il Presidente Musumeci e l’AD dell’Anas, Giovanni Armani; l’Amministratore Delegato ha previsto un impegno finanziario di ben 4 miliardi di euro per l’ammodernamento delle principali arterie viarie siciliane. Non vi è dubbio che l’intera rete stradale gestita dall’Anas ha bisogno di una lunga e articolata serie di interventi.
Ma per la inesistente e altrettanto malridotta rete autostradale gestita dal Cas? Ed ancora per la viabilità colabrodo comunale e intercomunale, come facciamo? Come minimo, altri dieci miliardi di euro, chi ce li da? Per non parlare del fabbisogno finanziario della messa in sicurezza e della manutenzione ordinaria e straordinaria dell’ edilizia scolastica; Le cosiddette ex Province regionali che ancora hanno il compito della gestione di interventi per la massima parte dei suddetti edifici, oggi risultano prive di fondi necessari, perché tolti dal Governo Renzi.
E con la rete ferroviaria come la mettiamo? Beh per questo ci resta soltanto la consolazione che due secoli fa, ovvero prima dell’Unità, i siciliani usufruivano del trasporto ferroviario meglio dei piemontesi e la cosa più bella ed originale è quella che ancora oggi godiamo della rete ferroviaria borbonica.
Ma forse è meglio, per il momento, fermarsi all’impegno dell’ Anas con i suoi 4 miliardi da spendere, sempre non tralasciando: il quando e il come spenderli e se non dobbiamo aspettare la prossima legislatura. Facciamo i dovuti scongiuri, anche se … Tranquilli! I siciliani siamo sempre quelli “do muru vasciu”.