San Vito lo Capo, no trivelle, si a ” U’ mari ‘un si spirtusa” di Greenpeace

SAN VITO LO CAPO – Il Consiglio comunale di San Vito lo Capo dice “no” alla ricerca di petrolio che può distruggere l’ambiente terrestre e marino dell’isola, e approva alla unanimità la deliberazione con la quale si esprime il pieno sostegno alla campagna di sensibilizzazione “U’ mari ‘un si spirtusa” avviata da Greenpeace.

I Consiglieri sono stati concordi nell’aderire formalmente al ricorso che tutti i comuni dell’Anci Sicilia intendono presentare contro il decreto “Sblocca Italia” che di fatto rischia di liberalizzare le trivellazioni petrolifere a mare e sulla terraferma.

“Il Canale di Sicilia potrebbe trasformarsi presto in un’enorme distesa di pozzi e piattaforme petrolifere, con danni terribili all’ambiente, al turismo e all’economia dell’Isola” dice il sindaco Matteo Rizzo.

“Sono circa 20 le autorizzazioni in via di concessione da parte del ministro dell’Ambiente per altrettante operazioni di ricerca ed estrazione del petrolio a largo delle coste siciliane. Concessioni per piattaforme petrolifere che si troverebbero a poco più di 20 chilometri dalla riva e, il più delle volte, a poca distanza da aree protette e riserve naturali” si legge nella delibera approvata dal Consiglio comunale.

“E’ un provvedimento gravissimo che da un lato allenta i già carenti controlli ambientali sulle trivellazioni e dall’altro semplifica ed accelera i provvedimenti di rilascio di concessione dei titoli minerari” sottolinea il sindaco Rizzo, che con tutti i suoi consiglieri e assessori ha voluto indossare la maglia di Greenpeace contro questo attentato all’ambiente.

Ricordiamo che col decreto in questione le Regioni sono spogliate di ogni residua competenza in materia, i mari e la terraferma vengono, con l’equiparazione dei titoli minerari ad opere di interesse strategico nazionale, di fatto militarizzati, e vengono aperte le trivellazioni in aree prima protette come le isole Egadi.