Una lettera ritrovata dagli inquirenti dà una probabile svolta decisiva alle indagini che chiarirebbero le cause sulla fuga di gas che ha provocato l’esplosione in via Garibaldi.
Nel testo emergerebbero le intenzioni suicide del 75enne Giuseppe Longo. Purtroppo, però, la deflagrazione ha coinvolto anche 5 vigili del fuoco, di cui due morti e due in gravissime condizioni.
A distanza di poco più di un anno sembra di vivere un’altra tragedia per “ragioni personali”.Il 26 febbraio 2017, un uomo, Arturo Russello, 60 anni, ha provato a togliersi la vita in via Francesco Crispi, sempre a Catania.
Le sue intenzioni non sono andate a buon fine, ma non ha tenuto conto di quello che sarebbe potuto accadere. Dopo l’esplosione infatti, l’intera palazzina è crollata, provocando la morte di due donne, una deceduta dopo del tempo, e mettendo in serio pericolo quella di una bimba di 10 mesi. Lui, invece, riportò ustioni sul 15% del corpo e oggi è indagato.
Già nella sera della tragedia di due giorni fa, alcuni dei presenti vociferavano le intenzioni di Longo. Uomo con una vita al limite, forse anche per problemi di salute.
Una scelta che, come quella di un anno fa, però, non avrebbe tenuto conto delle persone intorno. Una morte non curante del mondo esterno perché con un solo obiettivo: porre fine alle proprie sofferenze.
Adesso, a soffrire sono due persone in gravi condizioni ricoverate all’ospedale Garibaldi, oltre ad amici, parenti e colleghi delle vittime dell’esplosione.