CATANIA – Ancora grande apprensione per le condizioni di salute dei due vigili del fuoco rimasti gravemente feriti ieri sera nel corso dell’esplosione in un’officina di biciclette in via Garibaldi a Catania.
Marcello Tavormina e Giuseppe Cannavò sono ancora ricoverati nel reparto di rianimazione dell’ospedale Garibaldi. Il primo, grave ma non in pericolo di vita, ha riportato un trauma cranico con la teca avvallata. Il secondo, invece, si trova in condizioni più gravi a causa del grave trauma polmonare riportato in seguito all’esplosione.
I colleghi si sono riuniti poco fa al nosocomio e hanno mostrato tutto il loro dolore per gli altri due pompieri morti, Dario Ambiamonte, 40 anni, e Giorgio Grammatico, di 46.
Una vera tragedia intrisa ancora di tanti dubbi. Secondo le prime ricostruzioni, infatti, l’esplosione sarebbe nata all’interno dello stabile e non all’esterno, come si era ipotizzato inizialmente.
Da capire, quindi, come sia scaturita la deflagrazione. A questo, gli inquirenti, che hanno aperto un fascicolo contro ignoti e sequestrato la struttura, cercheranno di dare risposta, anche scavando nella vita privata dell’uomo.
Secondo alcune voci, infatti, Giuseppe Longo, proprietario dell’officina, era stanco della sua vita. Non è escluso, quindi, che il gas non sia fuoriuscito da una normale perdita, ma che possa essere stato lui ad aprire il gas delle bombole trovate all’interno della palazzina.