Catania, vertenza Teatro Massimo. Tutto ancora in alto mare

Catania, vertenza Teatro Massimo. Tutto ancora in alto mare

CATANIA – Resta ancora senza una soluzione la vertenza delle 28 maestranze del Teatro Massimo Bellini. Falegnami, pittori, addetti alla prevenzione incendio, portieri reclamano il diritto di essere stabilizzati dopo vent’anni di precariato.

I pochi giorni di contratto conquistati a fatica si sono conclusi lo scorso 4 novembre e adesso i lavoratori sono a casa, senza certezza per il futuro. Si aspetta una soluzione definitiva al loro problema. La politica è stata chiamata ad intervenire per restituire la speranza ai 28 padri di famiglia. Ma nulla.

Siamo in una fase di stallo – afferma Antonio Santonocito, responsabile regionale Snals, Sindacato nazionale autonomo lavoratori e vertenze aderente alla Confsal – per cui aspettiamo che il nuovo assessore regionale e il governatore Rosario Crocetta rispettino gli impegni nei confronti di questi lavoratori che da troppo tempo sono senza lavoro”.

lavoratori bellini

Oggi tregua armata dopo giorni turbolenti per i 28 lavoratori precari del Massimo Bellini tra sciopero della fame, presidio (durato più di un mese) sul terrazzo dell’Ente, occupazione del palcoscenico dove era in corso l’allestimento per l’opera “I Capuleti e i Montecchi”.



Una battaglia, questa, portata avanti da tutti contro il blocco delle assunzioni. Adesso però i lavoratori sono stanchi e chiedono il riconoscimento dei diritti acquisiti dopo anni di precariato.

Abbiamo inviato una richiesta all’assessore per un nuovo incontro e ci aspettiamo una risposta positiva a breve. Nei giorni scorsi inoltre, c’è stata una riunione con il Cda dove è stato ribadito l’impegno dell’amministrazione catanese, ma invitiamo il sindaco Bianco a non mollare la presa” continua Santonocito.

Nei prossimi giorni infine, chiederemo alla prefettura un suo pieno coinvolgimento perché anche le istituzioni governative si impegnino al nostro fianco a favore dei lavoratori” conclude il sindacalista.