Tragicomiche maschere dell’umanità

Tragicomiche maschere dell’umanità

CATANIA – Di questi tempi per andare a vedere un po’ di teatro interessante non conviene cercare su Google Maps le vie storiche dei Teatri Stabili dove troppo spesso la stabilità fa rima con una certa “noiosità” e dove i problemi di allestimento di opere teatrali sono distratti dal coprire buchi vertiginosi di bilanci e spartizioni di ruoli da effettuare con l’ausilio di bilancini da farmacista.

Gli indirizzi teatrali giusti da inserire nel navigatore diventano quindi certi spazi teatrali gestiti senza contributi milionari e senza catene d’altro genere ma solo dalla magia alchemica creata da passione, sudore e artigianalità allo stato puro.

Ed il Teatro Del Canovaccio diretto dall’infaticabile Giuseppe Calaciura & Company, s’inquadra perfettamente in questa dimensione, allestendo, stagione dopo stagione, cartelloni di altissimo interesse culturale e di grande richiamo per un pubblico di uno stato avanzato di acume intellettuale.

Se a questo aggiungiamo l’esperienza di certi registi teatrali che con maestria e genialità da sempre dipingono “opere su scena”, il gioco è fatto…. Ed eccovi servito il capolavoro.

E siamo pienamente nel caso del leggendario Gianni Scuto, che sul groppone conta oltre mezzo secolo di storie e di storia, artefice dell’ennesimo piccolo gioiello di arte fusa con sapienti giochi di luce, invenzioni scenografiche e meccanismi teatrali di chiara matrice dell’intramontabile serbatoio della commedia dell’arte.

Diario intimo di una cameriera” è la storia di Celestine una “femme de chambre” che passa di famiglia in famiglia senza mai trovare un ambiente che le consenta una vita normale: sesso, perversioni, stupidità dei padroni, sottomissione ai loro voleri, avances continue del marito della padrona di casa.

Celestine è interpretata magistralmente da Barbara Cracchiolo, un’attrice poliedrica e con mille sfumature cromatiche, capace di dare vita ad un personaggio surreale e allo stesso tempo rivoluzionario per i costumi del tempo in cui è ambientata la commedia ovvero agli albori del ‘900 .

Infatti, la Cracchiolo riesce a caratterizzare perfettamente il suo personaggio, facendogli vivere in maniera libera e scanzonata il sesso, ordendo in qualche maniera la vendetta di classe e tentando di pareggiare i costi con i numerosi abusi subiti nel lavoro.

Prende respiro così una commedia divertentissima e a tratti irriverente in cui l’erotismo si trasforma da ossessione in ironica e grottesca partecipazione, coinvolgendo il pubblico in un gioco senza soste, svelandoci così le angherie del potere borghese e lo sfruttamento ai fini sessuali da parte della classe dominante.

Uno spettacolo scoppiettante e ipnotico, interpretato anche da altri tre bravissimi attori quali il mostro sacro Nellina Laganà (ritenuta da molti la vera ed unica erede di Anna Magnani) e dagli eclettici e variopinti di tonalità recitative, Domenico Maugeri e Alessandro Gambino.

Due tempi in cui questa straordinaria equipe di formidabili attori, riesce a far rivivere, come ricorda lo stesso autore Mirbeau, “Una quantità di figure così stranamente umane che sembrano quasi ossessionarmi… davanti a queste maschere ho sentito tutta la tristezza e la comicità dell’essere uomini“.

E durante lo spettacolo, seppur molto originalmente divertente, si percepisce quella tristezza che fa ridere e tutta quella comicità che ci risolleva e ci accompagna col distacco dovuto verso le numerose peripezie e i molteplici scherzi che la vita ci propone sempre e di cui si diventa spesso protagonisti inconsapevoli.

Con le scenografie fantasmagoriche di Franco Weber ed i costumi d’epoca di Gianni Cavalieri, la pièce andrà in scena sempre al Teatro Del Canovaccio fino a domani, domenica 18 marzo.

Sandro Vergato