CATANIA – L’indagato di spicco dell’operazione “Garbage Affair” che la Direzione Investigativa Antimafia di Catania ha condotto questa mattina e che ha visto indagate anche le società Rti Senesi Spa ed Ecocar srl, è Orazio Stefano Fazio, 64 anni, funzionario del Comune etneo nell’ambito della raccolta e smaltimento dei rifiuti e per il quale è stata emessa la custodia cautelare in carcere.
Come affermato dal primo dirigente della DIA di Catania Renato Panvino, Fazio è considerato il “braccio destro”, del sindaco di Catania Enzo Bianco, e ha raggiunto l’attuale incarico di responsabile dei Servizi Esternalizzati della Direzione Ecologia e Ambiente, dopo essere stato assunto, in quanto invalido civile, come impiegato nella categoria B2.
Il suo coinvolgimento nell’inchiesta traspare dalle conversazioni intercettate con l’ingegnere Leonardo Musumeci, altro componente della Direzione, in quanto entrambi al corrente della vicinanza tra l’Ipi e l’Ecocar, quest’ultima aggiudicataria dell’appalto per lo smaltimento dei rifiuti al posto della prima.
Ma c’è di più, in quanto ambedue le società non avevano esperienze nell’attività in centri abitati con densità abitativa uguale a quella di Catania a causa di mancati requisiti. Malgrado ciò però hanno fatto in modo che la gara venisse aggiudicata.
Dalle indagini è stato accertato come Fazio avesse, inoltre, provato a manipolare i vari attori intervenuti nella procedura antecedente e successiva all’aggiudicazione dell’appalto. Da qui sarebbe arrivato ad assumere in prima persona il controllo di coloro che sorvegliavano per notare eventuali disservizi.
Una volta ottenuto questo ulteriore incarico, Fazio è stato ricambiato con privilegi, come l’acquisto di smartphone e pagamento di vacanze da parte di altri due degli indagati, Antonio Deodati e Antonio Natoli. Infine, sempre Fazio è arrivato a chiedere l’assunzione di dipendenti nel Consorzio Seneco, nato dalla fusione della Senesi e della Ecocar.