Da vittima a bullo: 16enne minaccia di uccidere il proprio aggressore

Da vittima a bullo: 16enne minaccia di uccidere il proprio aggressore

SIRACUSA – La stazione carabinieri di Solarino ha messo in comunità un minorenne di origini romene, residente nel Comune di Solarino, ritenuto responsabile dei reati di violenza e minacce.

Sarebbe una vicenda di bullismo fra minorenni e un caso di forte insofferenza alle regole di convivenza civile, quella che ha visto protagonista un giovane di origini romene, 16enne all’epoca dei fattie che ha costretto il tribunale dei minori di Catania a disporre il collocamento dello stesso in una comunità per minori, dove dovrà scontare una pena restrittiva per un anno.

Tutto ha avuto inizio nel maggio del 2016, quando i carabinieri di Solarino sono intervenuti in seguito al ferimento dello stesso giovane da parte di un altro minore solarinese con un’arma da taglio. Le indagini dei carabinieri avevano rivelato, sin da subito, gli atti di bullismo e i soprusi subiti dal giovane, tanto gravi ed insopportabili da costringerlo ad aggredire a sua volta il suo oppressore.

Lo stesso sedicenne romeno, al tempo, aveva confessato ai militari di avere intenzione, non appena compiuti i 18 anni, di uccidere il ragazzo che lo aveva ferito. Una minaccia da non sottovalutare, dato che, nel 2017, il giovane aveva fracassato la mandibola ad un altro suo coetaneo con calci e pugni solo perché quest’ultimo si era permesso di scambiare quattro chiacchiere con l’ex fidanzata del ragazzo romeno senza che lui ne fosse stato informato.

Ma non è tutto: infatti, il 16enne sarebbe stato più volte sanzionato dai carabinieri per violazione di norme del codice della strada e sarebbe anche stato segnalato in prefettura per assunzione di droga.

Tutte queste vicende hanno convinto il tribunale dei minori ad emettere un provvedimento restrittivo, e il giovane, prelevato dai militari della stazione di Solarino, è stato accompagnato, dopo le formalità di rito, alla comunità “Villa Antonia” di Roccavaldina (provincia di Messina). In sede di processo al giovane è stata inflitta la pena di un anno per i reati commessi.

Foto di repertorio