Randagismo: chiesto lo stato di emergenza per la Sicilia

Randagismo: chiesto lo stato di emergenza per la Sicilia

PALERMO – Il randagismo in Sicilia richiede la dichiarazione dello stato di emergenza permettendo alle autorità pubbliche, centrali e regionali, di ricorrere ad interventi speciali, misurabili e con norme più stringenti per l’ accesso ai veleni.

È questa la posizione di Marco Melosi, presidente dell’Associazione nazionale medici veterinari italiani (Anmvi), dopo gli episodi di avvelenamento di cani avvenuti negli scorsi giorni nelle province di Trapani e Agrigento.

Secondo Pippo Licitra, presidente dell’Associazione nazionale medici veterinari di Sicilia, la medicina veterinaria siciliana ha manifestato le difficoltà gestionali del randagismo nell’isola, ha gridato più volte la necessità di un dialogo continuo con le parti politiche locali per affrontare il problema del randagismo.

L’Anmvi, impegnata in programmi di sterilizzazione volontaria dei randagi, chiede un piano ad hoc proprio per la Sicilia che preveda una identificazione anagrafica e una sterilizzazione programmata sotto controllo veterinario e della sanità pubblica.

Dello stesso tenore la richiesta del sindaco di Sciacca, Francesca Valenti, che ha scritto al presidente della Regione, all’assessore regionale alla Salute, al presidente dell’Ars, al presidente della VI Commissione dell’Ars, all’Asp di Agrigento di dare al Comune di Sciacca (in provincia di Agrigento) gli strumenti necessari per contrastare efficacemente il fenomeno del randagismo.