Truffa a sfondo sessuale: carezze e contatto fisico, poi via con un altro e con i soldi

Truffa a sfondo sessuale: carezze e contatto fisico, poi via con un altro e con i soldi

MESSINA – Ieri sera, i militari del Nucleo Radiomobile di Messina hanno bloccato due pregiudicati rumeni che avevano da poco messo a segno il loro primo colpo a Messina con un singolare metodo di raggiro della vittima.

Così sono stati denunciati, alla locale Procura della Repubblica: D. I. C. cl. 1992 e M. S. cl. 1994  entrambi rumeni, pregiudicati e senza fissa dimora.

Stando alla ricostruzione dei carabinieri, i due da poco erano giunti nel capoluogo peloritano con l’idea di mettere a segno un’articolata attività fraudolenta. Infatti, la straniera nel pomeriggio di ieri, all’altezza della Via Marco Polo, ha adescato un uomo proponendosi sessualmente ed accompagnando le sue fatali avance con lascivi contatti fisici.

Il tutto è durato pochi attimi, ma questi si sono rivelati decisivi per confondere la vittima che, pur rifiutando la proposta, non ha colto le reali intenzioni di quell’approccio tanto inaspettato quanto fulmineo.

Successivamente, allorquando la donna si è allontanata, caricata da un uomo a bordo di un’auto, la cosa ha assunto i connotati ancora più inverosimili per l’uomo, che non si spiegava tanto ardore fino a quando, su invito di un conoscente – durante il racconto della vicenda – a controllarsi le tasche dei pantaloni, poteva coglierne i reali contorni e constatare che gli mancavano 360 euro prelevati poco prima da uno sportello bancomat.

Immediatamente la vittima, resasi conto di essere stata derubata, ha dato l’allarme telefonando al 112 ed ha fornito una serie di elementi descrittivi che si sono rivelati utili per ricostruire l’accaduto e per predisporre un adeguato dispositivo di ricerca consentendo a due gazzelle dell’Arma di fermare la coppia di fraudolenti ladri che, accompagnati nella caserma di Via Trento, si scopriva essere conviventi appena giunti a Messina.

I due, sottoposti ad una serie di verifiche incrociate ed a riconoscimento venivano quindi deferiti per furto aggravato.