Palermo in crisi: dura la sconfitta col Perugia. Rosanero subito in ritiro

Palermo in crisi: dura la sconfitta col Perugia. Rosanero subito in ritiro

PALERMO – Quando il Palermo fu sconfitto ad Empoli il 3 febbraio scorso, pur riconoscendo la forza della squadra toscana, si pensò ad una giornata storta dei rosanero. La débacle interna di lunedì sera contro il Foggia aveva azionato l’allarme e tra le cause si era fatto cenno all’eccesso di nervosismo che aveva portato all’esplusione di Coronado.
Ieri pomeriggio a Perugia la terza sconfitta consecutiva ha aperto ufficialmente la crisi del Palermo, una crisi che è principalmente di gioco.

Per come è maturata, la legnata di ieri ha il sapore dello smacco. Infatti, dapprima si è assistito al solito primo tempo soporifero, durante il quale l’unica azione da gol era capitata al 23° minuto a Mustacchio, che, spalle alla porta, su un cross da sinistra, aveva avuto il tempo di stoppare, girarsi e tirare senza che nessun difensore rosa gli desse il minimo fastidio. Fortuna ha voluto che il suo tiro sia stato oggetto di una fortuita deviazione che l’ha fatto finire fuori.

Il Palermo, poi, nella seconda metà della ripresa ha accelerato, si è fatto arrembante al punto che i giocatori del Perugia cercavano con tutti i mezzi di perdere tempo per arrivare alla fine con un pareggio che, a quanto hanno fatto chiaramente capire, li avrebbe accontentati appieno.

E, invece, all’inizio del recupero dopo una serie di errori, a cominciare dal fallo inutile di Balogh subentrato a Trajkoski all’84°, passando per l’errata posizione di Struna che ha impedito che Di Carmine si trovasse in chiara posizione di fuorigioco sul passaggio di Cerri, per finire alla distrazione determinante di Szymiński, che si è fatto scappare lo stesso Di Carmine, il Perugia si è visto servire su un piatto d’argento tre punti, ai quali ormai aveva completamente rinunciato: Di Carmine, che la società di Viale del Fante aveva inutilmente richiesto durante il mercato invernale, si è presentato solo davanti a Pomini e, prima di essere falciato dal portiere rosanero, è riuscito a calciare e a depositare la palla in rete.

C’è da dire, comunque, che, al momento del lancio di Cerri, Di Carmine è sembrato, seppur di poco, in fuorigioco ed ecco che agli errori dei difensori di Tedino c’è da sommare anche quelli di arbitro e guardalinee.

L’allenatore rosa, che aveva spiazzato tutti schierando dall’inizio Rajkovic al posto di Bellusci e, lasciando in panchina Moreo e Nestorovski, aveva dato spazio in attacco a Trajkovski e a La Gumina, aveva al 60° fatto entrare il macedone al posto di La Gumina, al 72° Bellusci al posto di Rajkovic e poi all’84° Balogh al posto di Trajkovski.

Cosa non ha funzionato questa volta in casa rosanero? A parte gli errori che hanno determinato il gol perugino, il Palermo è sembrato ancora una volta privo di idee. Non c’è nessuno, assente Coronado, capace di superare l’uomo, non c’è nessuno capace di sveltire il gioco e verticalizzare le azioni. Non c’è nessuno che tiri in porta, ci ha tentato Jajalo ieri, ma con scarsi risultati.

La sconfitta di ieri è preoccupante anche perché l’Empoli continua ad andare come un treno, ieri ha rifilato 4 reti al Parma, e ha distanziato il Palermo di 6 punti.

In attesa della partita tra Frosinone ed Ascoli, in programma oggi alle 15, si sono già fatti sotto anche Bari e Cittadella, entrambi vincenti in trasferta, e ormai a soli 2 punti dai rosa. La prossima giornata vedrà il Palermo ancora in trasferta contro la Pro Vercelli, mentre Cittadella ed Empoli saranno impegnate nello scontro diretto al Tombolato. Intanto il patron Zamparini prova a dare una scossa all’ambiente ordinando l’immediato ritiro a Coccaglio fino alla partita di sabato.