SIRACUSA – Nel corso della settimana, i carabinieri di Siracusa, insieme con il nucleo Ispettorato del Lavoro (N.I.L.) e con il Dirigente dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro, nel contesto di un’attività ad ampio raggio disposta dal comandante provinciale, colonnello Luigi Grasso, hanno effettuato mirati servizi finalizzati a contrastare il fenomeno del caporalato e del lavoro in nero, effettuando una serie di accessi in altrettante aziende agricole per verificare la regolare assunzione del personale trovato al lavoro.
I controlli hanno permesso di rilevare che lo sfruttamento dei lavoratori, nel particolare contesto delle produzioni e raccolta di prodotti agricoli tipici del territorio, è ancora molto presente da nord a sud della provincia. Nei casi più eclatanti, i militari hanno verificato che alcuni lavoratori di origine straniera venivano impiegati a giornata dietro il compenso di 10 euro, di un’abitazione imposta e del vitto.
L’attività lavorativa degli stranieri iniziava all’alba quando venivano condotti nei campi per essere recuperati a sera inoltrata. Ovviamente inesistente il contratto di lavoro ed inesistente ogni forma di garanzia; basti pensare che le prestazioni erano continuative senza la possibilità di usufruire di giorni di riposo. In particolare, ad Avola, in un’azienda di raccolta di frutti pendenti, i carabinieri hanno riscontrato che tutti e 7 i braccianti agricoli presenti al momento dell’accesso risultavano essere impiegati senza nessuna forma di contratto e di tutela per l’opera prestata.
Controlli effettuati in alcuni fondi agricoli a Pachino, riconducibili ad una ditta di produzione di pomodori, hanno invece consentito ai militari di rilevare la presenza di 3 lavoratori in nero, per cui la ditta non è stata in grado di fornire prova della regolare occupazione lavorativa, di cui due extracomunitari ed uno sprovvisto di alcun tipo di documento di riconoscimento.
A Lentini, i carabinieri della locale stazione, con il qualificato supporto nucleo Ispettorato del Lavoro, nel corso di un servizio iniziato alle prime ore dell’alba, hanno intercettato 4 extracomunitari di nazionalità albanese mentre venivano accompagnati al lavoro, uno di questi irregolare sul territorio italiano e già colpito da decreto di espulsione. Lo straniero, insieme con agli altri 3 connazionali vivevano a Lentini presso un’abitazione di proprietà di un locale, pregiudicato, che è stato quindi denunciato in quanto favoriva la condizione di illegalità dell’uomo.
Nel corso dell’operazione sono stati individuati e denunciati all’autorità giudiziaria anche altri due uomini lentinesi proprietari delle aziende agricole per l’intermediazione illecita e lo sfruttamento dei quattro lavoratori avendo tratto ingiusto profitto dalla stessa condizione di illegalità e dal loro stato di necessità e bisogno che consentiva di impiegarli a fronte di un’irrisoria remunerazione e di una prestazione lavorativa faticosa ed ininterrotta.
Le violazioni riscontrate alla regolare occupazione dei lavoratori individuati all’atto degli accessi ispettivi, hanno permesso di elevare delle ammende e sanzioni per più di 15mila euro oltre che alla sospensione delle 4 attività imprenditoriali controllate.
Le attività di verifica nello specifico settore continueranno senza sosta nei vari settori imprenditoriali insieme con il personale dei reparti speciali al fine di garantire il rispetto delle norme vigenti, contrastare con decisione il fenomeno del caporalato e delle irregolarità nei rapporti di lavoro.