Pizza patrimonio dell’umanità: italiani primi consumatori d’Europa. Oggi giornata internazionale

Pizza patrimonio dell’umanità: italiani primi consumatori d’Europa. Oggi giornata internazionale

Il 17 gennaio – giorno che coincide con la celebrazione di Sant’Antonio Abate, protettore dei fornai e dei pizzaioli – è diventata la giornata internazionale della pizza italiana. Una celebrazione recente che però viene festeggiata nei ristoranti in tutto il mondo nella forma più popolare della margherita, ma anche nelle versioni creative e più contemporanee dei diversi pizzaioli a significare l’evoluzione di una ricetta storica nel tempo e nello spazio. La pizza ha origini antichissime, addirittura qualcuno dice che risalga al tempo degli Etruschi, anche se era qualcosa che vagamente aveva la forma e le sembianza della pizza di oggi.

Il termine deriverebbe da “pinsa”, participio passato del verbo latino “pinsare”, che significa pestare, schiacciare. La voce è attestata prima dell’anno mille e citata da autori cinquecenteschi come una focaccia che accompagnava carni e altre vivande, eventualmente condita con altri ingredienti. La storia della pizza nasce a Napoli, splendida capitale del Regno spagnolo, dove è di casa già dal Seicento. Era ancora senza pomodoro, “bianca”, condita solo con aglio, strutto e sale grosso nella versione più economica, o con caciocavallo e basilico in quella più ricca; ne esistevano anche prime versioni “alla marinara” con pesce e frutti di mare.

È però nel corso del Settecento, quando il pomodoro entra trionfalmente nella cucina italiana, che nella città dei Borbone la pizza si impone, assumendo una forma sempre più vicina a quella che conosciamo, per diventare in breve uno dei piatti preferiti dal popolo e non solo. Una diffusa credenza vuole invece che, nel 1889, per onorare la Regina d’Italia, Margherita di Savoia, il cuoco Raffaele Esposito abbia inventato una pietanza che chiamò proprio Pizza Margherita e che gli ingredienti utilizzati – pomodoro, mozzarella e basilico – rappresentassero addirittura i colori della bandiera italiana.

La passione per la pizza è diventata planetaria, tanto che nel 2017 l’Unesco l’ha dichiarata “Patrimonio dell’umanità”. Il consumo però cambia di nazione in nazione: gli americani sono i maggiori consumatori mondiali con 13 chili a testa in un anno, mentre gli italiani guidano la classifica in Europa con 7,6 chili in 12 mesi e staccano spagnoli (4,3), francesi e tedeschi (4,2), britannici (4), belgi (3,8), portoghesi (3,6) e austriaci (3,3).

L’Italia detiene anche il record della pizza più lunga: l’opera è stata realizzata il 19 maggio 2016 sul lungomare di Napoli, misurava una lunghezza di 1853,88 metri ed è stata realizzata con 2 tonnellate di farina, 1,6 tonnellate di pomodori, 2 tonnellate di fiordilatte, 200 litri di olio e 60 chili di basilico ed è stata cucinata in 9 ore da 250 cuochi.