Agricoltura intensiva: fonte importante di inquinanti pericolosi per la salute

Agricoltura intensiva: fonte importante di inquinanti pericolosi per la salute

PALERMO – Che l’aria che respiriamo sia sempre più inquinata è un dato assodato.

Ormai tutto ciò che ci circonda è contaminato da sostanze nocive. Tra i vari fenomeni, sembrerebbe che ne sia emerso uno insospettabile, che contribuirebbe alla formazione delle polveri sottili, uno dei maggiori inquinanti che ogni anno provoca la morte di migliaia di cittadini.

Si tratta dell’agricoltura intensiva, che è responsabile con il 94% di emissioni di ammoniaca e il 53% di metano che si trovano, come ospiti indesiderati, nell’aria che finisce nei nostri polmoni, e anche con circa il 15% di polveri sottili, uno degli inquinanti più micidiali.

Nella nostra isola, il settore primario è molto sviluppato e, infatti, in termini occupazionali l’agricoltura siciliana assorbe oltre 26 milioni di giornate lavorative con 105 mila occupati, collocandosi al secondo posto dopo la Puglia.

La Sicilia è la regione italiana che possiede la maggiore superficie agricola utilizzata (SAU), pari ad 1.387.520,77 ettari che equivalgono al 10,8% della SAU nazionale.

Notevole è la produzione dei cereali tra cui il frumento, specie nella varietà più pregiata di grano duro, essenziale per la produzione dell’eccellente qualità di pasta. È ampia anche quella delle olive, che assicura un’ottima produzione di olio. Nelle zone di Acireale e nella Piana di Catania, è importante la coltura degli agrumi: limoni, arance e mandarini, insieme a bergamotti, pompelmi, cedri di grande pregio, i fichi d’India e le carrube.

Tra la frutta secca spiccano le nocciole, le mandorle e il pistacchio. Infine, vi è la tradizionale coltivazione della vite, che consente la produzione di ottimi vini liquorosi, che vengono sempre più apprezzati anche all’estero.

L’agricoltura è diventata una fonte importante di inquinanti dell’aria e di gas serra, in quanto si classifica al terzo posto per le emissioni primarie di PM10. Questo fenomeno comporta l’aumento di malattie cardiovascolari, polmonari e anche di tumori.

In Italia, il 96% del totale delle emissioni di ammoniaca deriva dai fertilizzanti azotati, organici e di sintesi, e dalle deiezioni degli animali allevati. Inoltre, la volatilizzazione dell’ammoniaca contribuisce attivamente alla formazione di aerosol e, quindi, di particolato in atmosfera con conseguenze negative sulla salute e sulla visibilità.