Da “Giufà” al sonetto, dal cibo all’architettura: la Sicilia si racconta con Arabi e Normanni

Da “Giufà” al sonetto, dal cibo all’architettura: la Sicilia si racconta con Arabi e Normanni

PALERMO – La Sicilia è una delle regioni più affascinanti d’Italia sotto diversi punti di vista: qualche giorno fa, vi abbiamo raccontato delle influenze che i popoli, che per secoli hanno abitato questa terra, hanno avuto sul dialetto.

Il dialetto, infatti, resta una minima parte delle influenze che gli “stranieri” hanno avuto sul popolo siciliano nel corso del tempo. Per fare chiarezza, tra i popoli più importanti che hanno abitato in Sicilia per moltissimi anni e di cui parleremo oggi ricordiamo soprattutto gli Arabi e i Normanni, quest’ultimi provenienti dall’odierna Francia. Il primo popolo di cui parliamo è quello arabo, che ha determinato importanti influenze da un punto di vista culinario. Alcuni piatti tipici, o quasi, siciliani sono stati importati molto tempo fa.

Uno di questi, ad esempio, è il cous cous, pietanza ormai famosa in tutta la Sicilia, ma che deve la sua origine proprio agli arabi. Lo stesso addirittura vale per la granita e per il famoso piatto palermitano “pane e panelle”, cucinato con la farina di ceci, utilizzata largamente nei piatti della cucina orientale. Alcuni ritengono che persino crispelle e arancini abbiano un antico legame con la cucina araba, così come la caponata, misto di melanzane e peperoni che tanto somiglia a una particolare insalata orientale. Di importazione araba sono anche le coltivazioni degli agrumi e dello zucchero. Infine, da non dimenticare anche come gli Arabi portarono nell’isola la loro cultura, la poesia, le arti, le scienze orientali e la abbellirono con monumenti stupendi: anche la maschera di Giufà è un’invenzione orientale.

I Normanni, invece, vanno ricordati soprattutto da un punto di vista artistico-architettonico. Celebri le costruzioni delle cattedrali di Cefalù, Monreale e Palermo. Proprio il capoluogo siciliano, è stato per moltissimo tempo uno dei principali punti focali del Mediterraneo, soprattutto grazie all’influenza successiva di Federico II di Svevia. Quest’ultimo ha avuto un ruolo influente sia in ambito letterario, con la fondazione della Scuola Poetica Siciliana (di cui faceva parte anche Giacomo da Lentini, inventore del sonetto), sia architettonico.

Se gli Arabi, dunque, hanno contribuito a migliorare il nostro “menù” quotidiano, i normanni e i loro successori prossimi hanno contribuito a rendere la Sicilia migliore da un punto di vista artistico, architettonico e letterario. Viviamo in una terra ricchissima, figlia di chi per secoli ha saputo vivervi.