Catania, tutti i passaggi di un mal di trasferta finora incurabile

Catania, tutti i passaggi di un mal di trasferta finora incurabile

CATANIA – Progressi in fase difensiva e timidi risvegli sul piano del gioco ma la sostanza non cambia. Il Catania formato trasferta continua a raccogliere a stento le briciole. Solo un punto in sei partite disputate lontano dal “Massimino”. Segno che i rossoazzurri non sono ancora guariti dal mal di trasferta. Mister Sannino sta cercando in tutti i modi di ovviare al problema, ma infortuni e squalifiche lo costringono sistematicamente a fare i conti con difficoltà di gestione. Aggiungiamoci i limiti evidenziati dal Catania, le condizioni fisiche non ottimali di qualche giocatore e la fatica di alcuni a calarsi fino in fondo nella realtà della Serie B.

Tutto è cominciato in Piemonte quando gli etnei, reduci dallo scoppiettante e beffardo 3-3 maturato all’esordio in campionato con il Lanciano, crollano sotto i colpi della Pro Vercelli. Ancora una volta tre i gol subiti. Il Catania si porta in vantaggio con Martinho al 33’ e potrebbe gestire al meglio lo 0-1 in virtù dell’espulsione di Cosenza. Peccato che la formazione allenata da Maurizio Pellegrino, nella ripresa, non approfitti della superiorità numerica. Addirittura prende l’1-1 con Marchi e subisce il 2-1 con Belloni. Successivamente arriva il pareggio di Rosina su rigore prima dell’eurogol di Ronaldo (non Cristiano, eh!). Clamorosa sconfitta nel contesto di un match che i catanesi avrebbero potuto vincere ad occhi chiusi se fossero stati meno precipitosi.

L’occasione per il riscatto viene offerta in terra perugina ma non è adeguatamente sfruttata dal Catania. Gli umbri, sulle ali dell’entusiasmo e davanti ad un pubblico caldissimo, dominano i rossoazzurri dal primo all’ultimo minuto macinando gioco. Gli ospiti badano quasi esclusivamente a difendere sperando di portare a casa almeno un punto. Invece nei minuti finali il Perugia vede premiati gli ingenti sforzi trovando la via del meritatissimo 1-0. A segno Falcinelli qualche istante dopo l’errore dell’ex romanista Taddei dal dischetto che si è visto parare il rigore dall’esordiente Anania.

Il 28 settembre segna la prima partita fuori casa della gestione Giuseppe Sannino. A Crotone sembrava che le cose potessero finalmente andare per il verso giusto. Un gran gol di Calaiò sugli sviluppi di un calcio d’angolo consente ai rossoazzurri di portarsi in vantaggio. Il Catania, nei successivi minuti, costruisce delle occasioni da gol molto interessanti ma fatica a chiudere la partita. Nel corso della ripresa, invece, cresce la spinta della compagine calabrese che, in pieno recupero, a causa di un fallo ingenuo di Garufi in area beneficiano di un calcio di rigore. Ciano non sbaglia dagli undici metri e nega la gioia della vittoria al Catania.

Si cercano i tre punti anche nella tappa di Frosinone. Avversario in salute quello ciociaro, consapevole di affrontare un Catania determinato. Sul rettangolo di gioco la squadra dell’Elefante corre pochi rischi ma fa troppo poco per impensierire la difesa frusinate. L’assurda espulsione del neoentrato Cani complica i piani dei rossoazzurri che, al minuto 82, sono costretti ad inchinarsi ai padroni di casa capaci di andare in gol con Paganini, calciatore che si conferma molto insidioso negli inserimenti. Esplosione di gioia per il pubblico del “Matusa”, altro pomeriggio da dimenticare per i tifosi catanesi.

A La Spezia Sannino spera d’imprimere una svolta al Catania fuori casa. La realtà dei fatti dice però che la squadra etnea fa registrare dei passi indietro. A sprazzi crea presupposti interessanti costringendo l’estremo difensore Chichizola ad interventi di rilievo ma gli spezzini, a differenza del Catania, esprimono un gioco corale e nelle ripartenze sanno rivelarsi devastanti. Brezovec al 23’ “buca” la difesa rossoazzurra, al 44’ l’ex Catellani su rigore (generosamente concesso dal direttore di gara) castiga per la seconda volta i ragazzi di Sannino. Lo stesso attaccante, a pochi minuti dal 90’, fa nuovamente centro togliendosi qualche sassolino dalle scarpe. 3-0 che affonda il Catania, sempre più in caduta libera.

Sabato scorso si pensava che la trasferta di Avellino potesse essere quella giusta per interrompere il digiuno di punti in trasferta. Soprattutto in considerazione del fatto che gli etnei erano reduci da due successi interni consecutivi con otto gol all’attivo al cospetto di Vicenza e Virtus Entella. Ancora una volta, però, i siciliani sono tornati ai piedi dell’Etna con zero punti in tasca condannati dal bomber Castaldo, infallibile su rigore fischiato dal Sig. Aureliano e provocato da un fallo (dubbio) di Frison. Con il ko di Avellino in totale fanno cinque sconfitte e ben 10 reti subite. Appena tre i gol realizzati. Numeri inequivocabili di un mal di trasferta che rischia di diventare cronico.