Soggetti “pericolosi” finiscono in sorveglianza speciale per spaccio e reati contro il patrimonio

Soggetti “pericolosi” finiscono in sorveglianza speciale per spaccio e reati contro il patrimonio

AGRIGENTO – Nei giorni scorsi la polizia ha dato esecuzione a due decreti di applicazione della misura di prevenzione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza con obbligo di soggiorno nel comune di residenza emessi dal tribunale di Agrigento, a carico di R. M., empedoclino di 29 anni,B. F., 46enne di Canicattì, entrambi gravati da numerosi precedenti penali e pregiudizi di polizia.

L’emissione del decreto da parte dell’Autorità Giudiziaria è giunta in accoglimento a due proposte avanzate dal Questore di Agrigento, nelle quali veniva evidenziata la pericolosità sociale dei soggetti. In particolare R. A., nonostante la misura di prevenzione data dal Questore di Agrigento in precedenza, non ha modificato il tenore dei comportamenti fino a quel momento tenuti e si è reso autore di ulteriori episodi delittuosi per i quali è stato ripetutamente denunciato in stato di libertà ed anche arrestato.

Lo stesso, peraltro, risulta annoverare numerosi precedenti penali e pregiudizi di polizia, evidenziandosi soprattutto nel contesto criminale locale dedito alla detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Ad avvalorare il prospetto accusatorio, formulato nella proposta di applicazione della misura di prevenzione elaborata dalla “Divisione Polizia Anticrimine” della Questura, le numerose documentate frequentazioni del soggetto con pregiudicati ovvero con altri soggetti gravati da pregiudizi di polizia che ne provavano lo stabile e continuo inserimento nel contesto criminale empedoclino.

Analoghe valutazioni sono state prospettate per B.F., ritenuto socialmente pericoloso per i numerosi precedenti, soprattutto in tema di reati in materia di traffico di sostanze stupefacenti e reati contro il patrimonio. Le condotte sono state peraltro perpetuate in un ambito temporale piuttosto ampio, nel corso del quale, l’uomo è rimasto insensibile all’efficacia deterrente non solo delle svariate condanne riportate, ma anche alle misure che gli sono state imposte in precedenza.