PATERNÒ – Nei giorni del 3, 4 e 5 dicembre a Paternò, in provincia di Catania, si festeggia Santa Barbara, protettrice dei vigili del fuoco, divenuta tale per aver liberato miracolosamente la città ai piedi dell’Etna dall’epidemia di peste che si era diffusa in tutta la Sicilia nel 1576. Tradizione vuole anche che la Santa venga invocata durante i temporali e gli incendi poiché, nel 1780, le sue reliquie furono portate dai fedeli a Ragalna, dove miracolosamente un’eruzione dell’Etna si arrestò.
Ogni anno la festa viene annunciata ai cittadini addirittura un mese prima, il 3 novembre, con spari di bombe e sfilate di bande musicali per le vie cittadine. Le prime celebrazioni eucaristiche hanno inizio il 18 novembre con l’inizio della solenne “quindicina” in onore della della Santa Patrona durante la quale le celebrazioni eucaristiche vengono animate da diverse comunità parrocchiali e che si conclude il 2 dicembre.
In vista della solenne concelebrazione eucaristica, che precede la processione con le reliquie nelle vie principali della città, con la partecipazione delle associazioni, delle confraternite, del clero, delle autorità civili e militari e dei fedeli, non mancano le proteste del Coordinamento Nazionale dei Vigili del fuoco. L’USB – Unione Sindacale di Base – ha infatti inviato il seguente comunicato:
“Il 4 dicembre è la festa della patrona dei vigili del fuoco. Del resto il corpo più amato della gente è seguito dai media, come dalle istituzioni in questa giornata nazionale che festeggia dalla notte dei tempi. Possiamo dire che almeno per questa giornata le sedi diventeranno belle grazie a qualche mano di vernice improvvisata e metteremo i mezzi vecchi dietro alle autobotti nuove o tirate a lucido, almeno nell’aspetto. Contenti: assolutamente no! Visto che i vigili del fuoco si trovano, come spesso accade dopo i tagli alla spesa pubblica, a dover affrontare pericoli senza nessuna organizzazione alle spalle ma quando si tratta di festeggiare i dirigenti escono fuori come i funghi dopo un buon periodo di pioggia.
Dal territorio la situazione è veramente drammatica e la speranza di poter svolgere il nostro compito con tranquillità quotidiana diviene una meteora che si allontana sempre più. I lavoratori perdono sempre più diritti: alla salute, al cibo caldo, alla sicurezza sui luoghi di lavoro, allo stipendio ed a nessuno sembra interessare questa verità. Oggi, però, sarà giorno di medaglie: fin qui potremmo dire, bene, almeno qualcuno si è ricordato di noi! Ma perdonateci, la nota polemica, ma le emergenze chi le ha fatte? Rigopiano, Amatrice, Ischia, via Crispi a Catania, la discarica di Casale Bussi nel viterbese, la discarica di Cannicci nel Grossetano, la discarica di Tivoli, la discarica di Alcamo, il Morrone, il parco del Vesuvio, la Val di Susa in Piemonte, l’immancabile Liguria, la Sicilia, ecc.
Non sarebbe ora di cominciare a riflettere su questo e cominciare a dare i giusti diritti ai vigili del fuoco invece di festeggiare una festa, amara, per poi ritrovarsi con problemi quotidiani assurdi: senza il servizio mensa, con dei mezzi buoni solo per la rottamazione, con le sedi di servizio fuori norma sismica, con un riordino delle carriere che regala 5 mila euro all’anno ai dirigenti e le briciole a chi lavora veramente. Il 4 dicembre 2017 è la prima festa dei vigili del fuoco con ben poco da festeggiare. Noi oggi questa giornata la vogliamo dedicare ad un nostro caro collega che, dopo una lunga malattia ” CANCRO” ci ha lasciati prematuramente. ‘RIMARRAI SEMPRE NEI NOSTRI CUORI SALVO'”