Disponibile anche in Italia il farmaco anti-obesità Mysimba.
È entrato in commercio anche in Italia il farmaco Mysimba, utilizzato nella cura dell’obesità. Si tratta di un farmaco su prescrizione composto dalla combinazione di due molecole (naltrexone 8 mg e bupropione 90 mg) a rilascio prolungato. La combinazione delle due molecole è stata già utilizzata negli Usa dal 2014 ed è al momento il farmaco non generico più prescritto negli USA per la perdita di peso. Singolarmente, il naltrexone è già stato utilizzato per il trattamento della dipendenza da oppiacei e alcol e il bupropione prescritto come antidepressivo e in alcuni casi per aiutare a smettere di fumare.
Gli studi suggeriscono che Mysimba agisce in due aree del cervello coinvolte nell’assunzione del cibo: l’ipotalamo, riducendo l’appetito e quindi l’assunzione del cibo, ed il sistema dopaminergico mesolimbico, riducendo il desiderio di mangiare cibi molto elaborati.
Mysimba è un medicinale indicato, in aggiunta alla dieta e all’attività fisica, per promuovere la gestione del peso corporeo in pazienti adulti: obesi (con un indice di massa corporea IMC di 30 o più); in sovrappeso (IMC compreso tra 27 e 30) e con complicanze correlate al peso quali diabete mellito, livelli anormalmente alti di grassi nel sangue o ipertensione arteriosa.
La posologia, che a regime pieno consta di 2 compresse al mattino e 2 compresse la sera, deve essere incrementata nel corso di quattro settimane, iniziando da una compressa al mattino per una settimana; successivamente una al mattino e una la sera per un’altra settimana; due al mattino e una la sera per una terza settimana, per giungere alla posologia piena alla quarta settimana.
Gli studi clinici eseguiti con tale farmaco hanno evidenziato, oltre alla perdita di peso, anche effetti positivi sul compenso glicemico in soggetti diabetici, riduzione dei livelli di colesterolo e trigliceridi nel sangue, riduzione della pressione arteriosa. Ma il fatto che i farmaci anti-obesità vengano studiati solitamente in associazione a cambiamenti nello stille di vita rende difficile, se non impossibile, stabilire quanto del calo ponderale e dei parametri associati sia dovuto alla pillola e quanto invece a modifiche nella dieta o all’attività fisica.
Gli effetti collaterali più comuni sono rappresentati da: nausea, vomito, dolori addominali, costipazione dell’alvo, mal di testa, ansia, agitazione, insonnia e dolori muscolari e articolari. Tali effetti collaterali sono più comuni nel corso del primo mese di trattamento e tendono a scomparire nel corso del proseguimento della terapia. Il farmaco non deve essere prescritto in caso di pregresse convulsioni, pensieri suicidari o depressione, utilizzo di farmaci oppiacei o farmaci inibitori delle monoaminossidasi (I-MAO) e in pazienti con compromissioni renale o gravi insufficienze epatiche
L’elevato costo, il meccanismo di azione ancora non perfettamente conosciuto, e la necessità di verificarne gli effetti collaterali a lungo termine, collocano il farmaco, a mio giudizio, come un presidio da utilizzare solo dopo ripetuti fallimenti del cambiamento dello stile di vita.