PALERMO – Venne aggredita e pugnalata con delle forbici in casa propria. Oggi, quella donna ha tirato fuori il coraggio che serviva per superare il momento e raccontare tutto.
Stiamo parlando dell’anziana che, il 7 maggio scorso, fu vittima di aggressione in via Empedocle Restivo, a Palermo, nella propria abitazione. Lei è viva per miracolo, dopo aver superato il coma e l’intervento chirurgico al petto, dove le forbici le avevano provocato una profonda ferita.
Gli indagati sono tre: D.F., V.R. e un minorenne. Nel dettaglio, la donna aveva sospettato che D.F., muratore di professione che aveva eseguito dei lavori in casa, avesse rubato dei gioielli e quindi, dopo essersi confrontati di presenza, sarebbe scattato il diverbio a seguito della minaccia di denuncia da parte della vittima.
L’anziana ha dichiarato che, vista la situazione, era certa che sarebbe finita male, per cui ha provato a fuggire verso la porta, ma D.F. era riuscito a bloccarla in tempo, tappandole la bocca con una pezza. Una lotta tra i due, dato che il muratore avrebbe stretto il collo della vittima con un foulard. Per un attimo, quest’ultima era stata in grado di divincolarsi. Poi, però, è ritornata a terra.
Da lì sarebbe subentrato V.R., che l’avrebbe colpita con dei calci mentre gli altri due aggressori prendevano un cuscino, probabilmente per soffocarla. Sarebbe stato il minore ad afferrare la testa della donna e a sbatterla ripetutamente sul pavimento.
D.F. avrebbe preso le forbici che si trovavano sul tavolo del soggiorno, recidendo due tendini della donna, che tentava di proteggersi con la mano destra. Per far sì che i tre smettessero di aggredirla e pugnalarla, si era finta morta. Soltanto dopo la loro fuga, la vittima avrebbe chiamato il vicino per aiutarla a restare in vita.



