Al Palazzo Biscari le nuove repliche di “Micio Tempio – Vietato ai minori”

Al Palazzo Biscari le nuove repliche di “Micio Tempio – Vietato ai minori”

CATANIA – Sabato 25 novembre alle ore 10,30, nell’elegante salone di Palazzo Biscari, dopo il successo di critica e di pubblico, saranno presentati alla stampa, agli amanti del teatro e a tutta la comunità etnea le nuove repliche di “Micio Tempio- Vietato ai minori”, spettacolo nato da un’idea di Piero Lipera, diretto da Rosario Minardi e Marco Tringali e prodotto dall’associazione culturale “Le Nuove Muse” di Giusi Manna e Simona Di Bella.

La conferenza stampa, coordinata dalla giornalista Elisa Guccione, sarà animata da Giuseppe Castiglia, che sulla scena interpreta il doppio ruolo del narratore e del principe Biscari, Angelo Tosto, che vestirà i panni di Micio Tempio, Rossana Bonafede, la quale darà vita a due personaggi la prostituta Rosa che “dona amuri a cu amuri non po aviri” e la svampita baronessa vittima del sarcasmo di Micio Tempio, Piero Lipera, avvocato e ideatore del progetto teatrale, Alfio Patti, giornalista e scrittore, e Giusi Manna e Simona Di Bella, organizzatrici dello spettacolo.

Obiettivo dell’incontro annunciare il nuovo tour di repliche sottolineando che Micio Tempio non può essere ricordato esclusivamente come poeta sboccato e amante delle oscenità dimenticando con troppa facilità il suo impegno nel denunciare le ingiustizie, gli abusi del malgoverno e gli eccessi della nobiltà sulla povera gente volutamente abbandonata nella sua ignoranza.

La rappresentazione, interpretata dagli attori Giuseppe Castiglia, Angelo Tosto, Rossana Bonafede, Luana Toscano, Antonio Caruso, Santo Santonocito e Lara Marta Russo, Antonio Starrantino, Giovanni Bonaventura, Raimondo Catania, Seby Cantarella, Giusy Allegra Filosico, Grazia Ercolano, Carolina Pulvirenti e Danilo Puglisi con la straordinaria partecipazione del gruppo musicale de “I Beddi musicanti di Sicilia”, delinea con correttezza la personalità del letterato catanese considerato memoria storica della povertà e delle sofferenze di Catania e dei suoi figli. Un’ambiziosa operazione culturale che scommette nel teatro e nei grandi della nostra cultura, non a caso Micio Tempio era definito il “Dante di Sicilia”, offrendo alla gente la possibilità di riflettere sorridendo.