Volevano andare nell’appartamento “hard”, ma sbagliavano citofono: scoperta quinta casa a luci rosse

Volevano andare nell’appartamento “hard”, ma sbagliavano citofono: scoperta quinta casa a luci rosse

RAGUSA – Il viavai di uomini e le citofonate fatte per sbaglio erano diventati talmente fastidiosi e frequenti, che i residenti della zona hanno deciso di comunicare tutto alla polizia. Quest’ultima, una volta intervenuta, ha scoperto la causa, ovvero l’esistenza di un appartamento “hard” gestito da due trans e una donna.

Quello che vi raccontiamo è accaduto in via Santissimo Rosario, nel centro storico di Ragusa, dove la polizia ha chiuso la quinta “casa a luci rosse” nel corso di quest’anno. Il modus operandi con il quale i tre soggetti portavano avanti l’illegale attività era davvero singolare: gli annunci venivano fatti via internet senza però indicare la via, proprio per eludere i controlli delle forze dell’ordine. Così i clienti, dopo un contatto telefonico, si facevano indicare il percorso per raggiungere l’alcova, spesso illustrato in modo impreciso, con la conseguenza di sbagliare porta e citofonare per sbaglio.



Ma oltre a questi bizzarri particolari, c’è di più. I transessuali e la donna erano tutti di origine colombiana, residenti altrove e con regolare permesso di soggiorno, mentre il giro di affari era davvero redditizio. I prezzi per ogni prestazione sessuale, infatti, si aggiravano  tra i 50 e i 200 euro.

Il proprietario dell’appartamento aveva messo in piedi un accordo regolare con la donna che esercitava l’attività di prostituzione. Per questo motivo, prima di procedere alle misure, la polizia sta eseguendo degli accertamenti fiscali per prendere visione della regolarità dei documenti e il pagamento delle imposte di registro.