MILANO – Cinque minuti oltre il novantesimo non sono bastati. L’Italia è fuori. Dalla storia al buio pesto, quello di un’eliminazione che pesa, tanto. La Svezia è riuscita nel suo obiettivo, giocare per lo 0-0 e difendere con le unghie l’1-0 dell’andata in casa.
Una superiorità tecnica che, sulla carta, non avrebbe dovuto avere grandi rivali, anche per la mancanza del genio svedese Zlatan Ibrahimovic, uno dei pochi nomi che avrebbero realmente potuto fare paura agli azzurri. Tante le possibili ragioni.
Forse un mancato tentativo di cambiare idea di gioco e modulo. Quella idea di gioco che, in tutto il girone, in realtà, si è vista solo a sprazzi. Forse anche un’età media elevata. In difesa tra Gianluigi Buffon, Giorgio Chiellini, Leonardo Bonucci e Andrea Barzagli si va oltre i 30, per esattezza 34,5.
Poco incisivo anche l’attacco. Ciro Immobile e Andrea Belotti sono sembrati la brutta copia di quei killer davanti la porta che sono in campionato.
Eppure, il secondo posto dietro la Spagna nel girone, con 21 gol all’attivo e 8 al passivo, potevano far ben sperare. Certo, da tener conto che le concorrenti, con tutto il rispetto parlando, non erano di primissimo livello: Israele, Macedonia, Liechtenstein e Albania.
Abili gli scandinavi, dunque, a passare con il minimo scarto. Il tutto usando una tattica che, anni fa, contraddistingueva proprio il calcio del Bel Paese: catenaccio e contropiede. Poi, anche un po’ di sfortuna e sventura: la traversa del secondo tempo ha dato il segnale che, probabilmente, non doveva essere la serata giusta.
Poteva essere la serata della storia, quello del sesto mondiale consecutivo per Buffon. Invece, tanto amaro in bocca e nulla più. Anzi, quella caduta nell’oblio che non accadeva dai Mondiali in Svezia del 1958. Una casualità che siano stati proprio loro a eliminarci?
Cosa riserverà il futuro, come cambierà la nazionale è impossibile dirlo, ma, per tornare a essere tra le grandi del calcio mondiale, qualcosa bisognerà pur farla.
A questo punto, per molti italiani, il prossimo Mondiale sarà un’occasione per vedere gli altri giocare e scegliere di tifare per chi fa più simpatia.