La piovra dei Santapaola-Ercolano: operazione “Chaos” fa luce sul dominio territoriale

La piovra dei Santapaola-Ercolano: operazione “Chaos” fa luce sul dominio territoriale

CATANIA – Una città divisa in aree e una presenza massiccia su tutto il territorio etneo. Il tutto contornato da rapporti e delicati equilibri tra diversi clan mafiosi.

È quanto emerso dall’operazione Chaos, a seguito della quale è finito in manette anche il reggente della famiglia Santapaola-Ercolano.

Era Antonio Tomaselli a comandare l’intero sodalizio, avvalendosi di diverse persone fidate per poter assicurare l’egemonia sul territorio catanese. Qui, infatti, svolgevano un ruolo fondamentale Carmelo Distefano, spesso legato anche al clan Mazzei, e Carmelo Cristian Fallica, vero e proprio portavoce.

All’interno della città di Catania, ruolo importante è ricoperto dal gruppo della Stazione. A capo del sodalizio c’era Alfio Davide Coco, spalleggiato da Angelo Arena. Il primo è stato anche oggetto di discussione con il clan Mazzei, dato che è stato vittima di aggressione da parte di un loro membro. Altra “branchia” è il gruppo di San Giovanni Galermo, al cui comando c’era Luca Marino, coadiuvato da altre persone di massima fiducia.

Per quanto riguarda il clan Mazzei, al comando c’erano Alfio Maugeri e Mario Maugeri. A fare da collante era Orazio Coppola, insieme a Mario Pappalardo, Carmelo Pantalena e Santo Di Benedetto. Quest’ultimo, per il suo tentativo di allargarsi, ha rappresentato diversi problemi tra le due compagini, che hanno spesso intrattenuto ottimi rapporti riconoscendo l’autonomia operativa.

Nell’area pedemontana e nei paesi, grande rilievo assume il gruppo di Giarre, capeggiato da Orazio Di Grazia e Salvatore Leonardi, quello di Lineri, con a capo Carmelo Rannesi e Carmelo Distefano, spalleggiati da Corrado Monaco. Poi, c’è anche il gruppo di Paternò, il cui collante con la città etnea era Carmelo Fallica. Infine, il sottogruppo di Palagonia, passato nelle mani di Gaetano Fiammetta dopo l’operazione Kronos.

Quello che è emerso, però, è che i Santapaola-Ercolano operavano anche in altri territori grazie agli ottimi rapporti con altre famiglie. Per esempio il clan Nardo di Siracusa, con cui il rapporto è stato rafforzato a seguito di un incontro del 20 ottobre del 2016, dove erano presenti Francesco Caltabiano, Salvatore Catania, Fabrizio Iachininoto, Cirino Rizzo e il portovace dei Santapaola-Ercolano, Fallica.